Se ne va uno dei migliori; Tonfo – e basta, che se ci mettiamo a citare tutti i nomi non basta la pagina – ladro di prima categoria, capace di rubare ai ricchi e ai poveri senza fare discriminazioni (perché gnomo buono ed equo), di uccidere da solo un gigante impazzito per poi farsi accoltellare quasi a morte da un bambino cieco e storpio in un vicolo. Inventore di armi esotiche che hanno portato più di una disgrazia e di rimedi al mal di mare capaci di far vomitare a chilometri di distanza dall’acqua.
Ci lascia, trascinato suo malgrado nel delirio di onnipotenza del compagno Cesar (evocatore) il quale ha attaccato una piccola cittadina rea di non avergli dato da bere dell’acqua.
Mentre Landok Feras falciava poveri paesani e Cesar sfoggiava le sue arti magiche su vecchi e bambini, il nostro razziava impunemente le case abbandonate.
C’è voluto un impavido Paladino a riportare a ragione ser Landok (a suon di cariche travolgenti lancia in resta), far abbassare le penne a Cesar (a colpi di 20 sui tiri salvezza) e a far perire il prode Tonfo.
Complice della disfatta, il tatuaggio maledetto che impediva allo gnomo di attaccare (sempre in maniera equa e giusta) il cavallo del paladino.
Cesar dixit: guarda il lato positivo! Da morto la maledizione non ti fa effetto.