Vogliamo ricordarlo così, Thork, leggendario monaco beone e dal pugno facile.
Vogliamo ricordarlo così mentre, dopo l’affermazione “Master, ho voglia di menare le mani” si avventurava, con la sola compagnia delle sue numerose bottiglie, per le lande ghiacciate che circondavano l’accampamento.
Vogliamo ricordare il momento in cui questa enoteca vagante incontrò sul suo cammino un draco del ghiaccio, famelico e quanto mai affamato. Lo vogliamo ricordare mentre affrontava a mani nude l’orrenda creatura che lo mordeva, lo artigliava e sbeffeggiava, pur non riuscendo a mettere a segno un solo pugno.
Troppo tardi arrivarono i compagni in soccorso, trovando il suo cadavere scempiato dall’immonda creatura (poi sconfitta in un solo round di combattimento) e riportandolo all’accampamento.
Il suo cadavere, bruciato nel corso di una semplice cerimonia all’interno di una vasca ricolma di assenzio, è ora sparso in cenere ai quattro venti mentre il suo spirito è asceso all’Olimpo, dove in compagnia di satiri e ninfe, festeggerà per l’eternità al cospetto di Bacco, dio degli ubriaconi.