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stanza

Reazioni incomprensibili

reazioni incomprensibili

Uscendo da una stanza di un dungeon con una certa celerità, uno degli avventurieri commenta: “E’ strano, trovi un golem di carne privo di cervello, ci metti dentro quello che hai trovato dentro una giara con scritto su ‘ab norme’, e quello ti attacca… non capisco…”

Capitolo V

Giungemmo presto alla conclusione che in quel sotterraneo c’era rimasto ben poco da fare o più semplicemente, come qualcuno borbottava “probabilmente il mostro più grosso l’abbiamo già ucciso”. Lasciammo quindi carichi di nuovi tesori il triste antro e ci rimettemmo lungo la strada rivolti non si sa bene verso dove. Fatta poca strada ci ritrovammo davanti al miglior tentativo di morte eroica per un messaggero. Infatti un individuo indossante l’uniforme della Guardia Granducale, coperto di sangue, giaceva lungo il lato del sentiero, pronto a spirare non appena consegnato a noi chissà quale importante messaggio. Tale fine gloriosa e di sicuro effetto fu impietosamente impedita da Duncan che inondò il povero milite di incantesimi di guarigione. Contrariato dal non aver potuto… Leggi tutto »Capitolo V

Capitolo IV

Tornammo rapidamente dal disgraziato contadino, cui Duncan ribadì il proposito di ridurne in schiavitù il figlio. Quindi, seguendo il corso del fiume, ci avventurammo in lidi sconosciuti. Ma che eravamo sulla giusta via ci fu prontamente indicato dal rinvenimento di un nuovo cadavere. Fatta poca strada, fummo circondati da una banda di ladri. Grazie alla mia capacità di riconoscerli subito come tali e soprattutto alla pietosa immagine del bambino schiavo del nostro chierico, non fummo subito attaccati. Anzi, la capobanda ebbe l’accortezza di ascoltare la nostra storia e di esaminare la nostra mappa che tra le altre cose conteneva una lettera di amore a lei indirizzata. Sconvolta la ladra corse con alcuni uomini verso il luogo dove avevamo trovato il… Leggi tutto »Capitolo IV

Capitolo III

Il viaggio verso il meritato riposo fu di una velocità sconcertante. Fummo quasi immediatamente assaliti e rapiti da una banda di hobgoblin e ci ritrovammo, chi nudo chi in perizoma, chiusi in una oscura caverna. Nostri allegri compagni di prigionia un gruppo di contadini emaciati, una coppia di elfi, un mezz’elfo dalle mani spappolate, uno gnomo assorto in astruse considerazioni, un folletto cui avevano strappato le ali, una spia goblin, un hobgoblin contestatore, un vecchio mago rincoglionito e last but not least una nobile elfa di rara bellezza, sottolineata anche dal fatto che anch’ella, come tutti gli altri, era completamente nuda. La seconda cosa che ci sconvolse fu invece il fatto che nessuno poteva lanciare incantesimi, né maghi né chierici.… Leggi tutto »Capitolo III

Capitolo I

Gesta e avventure di una banda di avventurieri in
cerca di fama e (soprattutto) denaro.

A cura di Legolas Greenleaf
Tutti i diritti riservati, che la maledizione del Tarrasque colpisca chiunque osi duplicare od
alterare il presente tomo senza il permesso del sottoscritto.

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Ottimismo

Il gruppo è appena entrato in una oscura stanza dove giacciono, abbandonate, migliaia di urne contenenti cenere e ossa carbonizzate. Tutti i personaggi studiano le proprie abilità alla ricerca di qualcosa che li possa portare ad avere qualche informazione in più. Alla fine Duncan dichiara: “Faccio una prova su ‘Guarire’ può servire?” ed Ishan serio, osservando i cumuli dei poveri resti: “Ottimista…”

Stregoni

Nel solito misterioso labirinto il gruppo si ritrova in quella che inequivocabilmente è la stanza di un mago. Esplorando, il buon Valtor scopre con comprensibile stupore che la stanza apparteneva al famosissimo stregone John Holmes, famoso in tutte le terre conosciute per la sua “verga magica”. Ma niente è questo stupore se confrontato a quello provato nello sfogliare un misterioso libro che conteneva dei piccoli ritratti di tutti i più famosi maghi mai esistiti. Lo stregone Holmes occupava infatti il paginone centrale. Completamente nudo.

Arazzi Gargantua

Entrati in una bizzarra stanza circolare i nostri eroi si stupiscono di fronte ad un arazzo che, a detta del DM, è largo 9 metri ed alto 1000 metri.