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Sull’Infanzia delle divinità

Estratto dall’opera "Così è scritto" tramandata con questo titolo in
forma orale da padre e figlio per migliaia di generazioni, fino a
perderne completamente il senso originario.

In principio era il caos. Ma parecchio.

Poi
giunse lui, l’essere supremo e creò il mondo come noi lo conosciamo. Ma
poiché si accorse di aver addirittura peggiorato la situazione, decise
di creare una moltitudine di esseri divini, i suoi aiutanti, in modo da
porre, per quanto possibile rimedio. E la faccenda cominciò a farsi
ancora più confusa. Tra questi esseri i primi tre furano i preferiti, i
"figli prediletti" come lui li chiamava: Paladine, Gilean e Takisis.
Paladine era il maggiore e quindi il più saggio, Gilean il medio era un
contemplativo, Takisis, la più piccola e l’unica femmina del Pantheon
fino a quel momento, una peste come solo le sorelle piccole sanno
essere.

E
come tutti i bravi figli essi si ponevano intorno al tavolo per
mangiare, ognuno seduto sul proprio seggiolone. Ed egli
disse: "Mangiate e crescete!" ed essi mangiarono… solo che Paladine
diventò prematuramente vecchio, a Takisis crebbero esponenzialmente i
pettorali, mentre Gilean rimaneva assorto ad osservarli dall’alto del
suo seggiolone rosso.

Paladine
osservò con interesse i nuovi attributi della donna, poi con un "Oh"
imbarazzato distolse lo sguardo e si dedicò a predicare la purezza
sulla terra. Takisis ci rimase un po’ male…. no, parecchio male…

Fu
così che ella iniziò ad importunarlo. Dapprima fissandolo continuamente
con fare malizioso, poi facendo cadere le chiavi di casa proprio
davanti a lui e chinandosi sinuosa a raccogliele, quindi saltandogli in
collo, fingendo improvviso spavento per la vista di un topo. Ma fu solo
dopo molto tempo, mentre improvvisava una danza del ventre davanti ad
un Paladine assorto nella contemplazione della crescita del fungo
porcino, che si udì un pauroso boato.

Paladine
e Takisis si voltarono improvvisi, solo per trovare Gilean rovinato a
terra, semi seppellito dai resti del suo seggiolone. E questi
disse: "Scusate, mi devo essere sporto un po’ troppo".

Takisis
sorrise sarcastica e si volse di nuovo al suo ardito compito. Solo che
Paladine se n’era andato, assorto seguendo uno stormo di api dedite
all’impollinazione di fiori stupendi.

Ed
essa dichiarò furiosa guerra a tutto ciò che era bello e puro, e si
votò alla distruzione del mondo (in questo appoggiata appieno dal
creatore che non sapeva più che pesci prendere dopo aver ulteriormente
incasinato la situazione creando elfi, nani e soprattutto umani). A
grandi passi attraversò il cielo e si rifugiò a sbollire nella propria
camera.

Gilean
si ritrovò da solo in mezzo alle macerie del proprio seggiolone. Si
alzò, strinse le spalle e cominciò a scrivere su un libro: "Capitolo 1"

L’autore
chiede umilmente scusa a Margaret Weis e Tracy Hickman.

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