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Storie Vere

In mezzo ad una discussione riguardante i vantaggi del nostro sito, Pzar interviene ad alta voce commentando: “Il nostro punto di forza non sarà mai… per ora… forse…” quindi imbarazzato si mette in un angolo in silenzio.

Il gruppo sta ragionando sulle magliette da stampare. Elucubrando sul disegno da inserire, un incontrollato Pzar esulta: “Mettiamoci un nano!” e Ishan caustico: “Sì, poi si fa anche un frego sopra la scritta ‘Elfo’…”

Dopo un cinque minuti buoni di tentativi di accendersi una sigaretta, un esasperato Pzar esclama “Ma come funziona questo accendino?” e Iffoffo “… quello è un trincetto…”

Duncan, oramai da tempo, è il cuoco predefinito del gruppo e si arrabatta intorno ai fornelli prima di ogni seduta di D&D. Una sera, dopo un bel po’ di tempo impegnato alla creazione di un sugo per l’ennesima pastasciuttata, il Diemme lo osserva incuriosito da dietro le spalle e con un sorriso gli chiede “Cos’è questa sbobba?” lo sguardo assassino del chierico fu solo in parte mitigato dalla spiegazione del Diemme: “Sbobba era detto in senso positivo…”

Da un po’ di tempo a questa parte, i nostri ritrovi hanno come sede la nuova dimora del Diemme. Quasi ogni volta, il rituale lancio di dadi contro orchi & C., è preceduto da un’allegra spaghettata preparata prevalentemente dal sempre più poliedrico Duncan. Si è però scoperto che la scelta degli alimenti da propinarci si basa essenzialmente su un dato particolarmente inquietante: la data di scadenza. Ecco quindi che dalla dispensa del Diemme saltano fuori liquori a base di crema di latte, oramai trasformata
in un’allegra protesi siliconica che galleggia sotto gli occhi allibiti degli avventurieri, la pasta “fresca” scaduta da poco, ma che possiamo ingerire “perché non era diventata verde” (sic), mozzarelle dotate di vita propria… ma l’apoteosi si è raggiunta dopo aver ingurgitato un sughetto a base di panna, anche questo preparato dal nostro chierico preferito. In piena fase digestiva, questi, decideva di confessare al resto del gruppo, e con un ghigno inquietante, che la panna era scaduta da una settimana, ma che gli pareva comunque buona… aveva ragione, per fortuna, ma per un momento siamo diventati tutti verdi lo stesso…

Una nuova mirabolante avventura del nostro Spider-Duncan che ha fatto propria l’arte del rimanere chiuso fuori casa, questa volta complicandosi la vita stroncando
la chiave all’interno della serratura della propria abitazione. Aiutato da un prode Behrn Hack munito di trapano e cassetta degli attrezzi, cominciano a lavorare alacremente riuscendo, dopo una buona mezz’ora, a rimuovere la serratura e ad aprire la porta grazie ad un cacciavite. Naturalmente, tutto questo accadeva mentre il sempre più allibito gruppo di vicini di casa transitava per le scale condominiali…

Duncan è rimasto inspiegabilmente chiuso fuori di casa. Ma da provetto avventuriero (e ispirato dalla recente visione del film sull’Uomo Ragno) non si perde di animo. Si arrampica sul tetto del garage di una corte interna, da lì con un balzo periglioso raggiunge la terrazza di una zia, frantuma i vetri della finestra e, aiutatosi con il manico di una scopa, riesce ad aprire gli infissi e a recuperare una copia delle chiavi. Tutto questo mentre un gruppo di vicini di casa lo osserva con fare allibito da alcuni balconi sopra. Da
quel giorno il nostro chierico si è guadagnato l’appellativo “Spider”.

Tarda ora del consueto raduno settimanale. La ragazza del Diemme, particolarmente provata, si avvicina con fare assonato e borbotta “Io vado a letto…” e il Diemme “Sì, noi arriviamo tra poco…”

Durante una pausa di gioco il Diemme si lancia improvvisamente nel racconto di un suo amico che soleva far pascolare mandrie di bufali in amene risaie di paesi lontani. Ai giocatori sconcertati apparve nella mente l’inquietante immagine di vaste risaie dove, qua e là, si scorgono i dorsi dei poveri bufali destinati a sicuro annegamento… l’amico deve aver avuto una brevissima carriera come pastore…

Legolas si prende l’iniziativa di proporre un gioco diverso una sera, tanto per cambiare. La proposta, giunta in modo del tutto inaspettato, coglie impreparati il Diemme
e gli altri giocatori che si trovano a lungo impegnati nella difficile decisione. Alla fine il Diemme guarda serio i quattro giocatori e dice “Ragazzi, non perdiamo tempo, questa è una decisione che dobbiamo prendere noi quattro!” . Ancora tremiamo al pensiero di chi fosse stato fatto fuori quella sera…

Ishan è raffreddato e procede a soffiarsi il naso con un foglio di Scottex che gli era capitato sotto mano. Valtor lo osserva e sbotta: “Ma usi uno Scottex INTERO per
soffiarti il naso?” ed Ishan: “Sì, ne vuoi metà?” (ndr abbiamo riso tutti, anche se poi rileggendola non capisco ancora perché… effluvi dell’alcool?)

La partita si era tenuta, per una volta, a casa di Ishan, di recente convivente in un posto in mezzo ai lupi fuori città. Il viaggio di ritorno a tarda ora, in mezzo a tortuose stradine di campagna, si svolgeva noiosamente in silenzio. Improvvisamente Legolas circuitava il cervello e, osservando i segnali stradali rendeva edotti i compagni di viaggio su quello che leggeva: “C’è un cartello dosso!” e subito il Diemme rispondeva “Sì, è fatto con una tibia!”. Silenzio imbarazzato. La battuta fu presa dopo 2-3 chilometri di viaggio.

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