Ci sono momenti da ricordare, come quelli in cui ti batti a costo della vita, quelli in cui riesci in un epica impresa e quelli in cui vorresti solo far finire una scena seriamente…
Mentre lottavamo strenuamente contro un gruppo di 6 guardie nere (di cui 3 si fiondarono sul mio povero mezzorco guerriero), il nostro paladino ingaggiò un arduo combattimento con il loro capo un Cavaliere della Morte…
Io e i miei compagni sconfiggemmo le 6 guardie mentre il pathos cresceva, dato che il nostro paladino aveva deciso che il capo era suo e nessuno doveva intervenire forte del fatto che, con tutte le benedizioni e altri cavoli, era solo questione di tempo prima della dipartita del Cavaliere della Morte.
Il bardo, stanco dell’attesa, ebbe l’idea d’influenzare ancor di più lo scontro con uno dei suoi incantesimi musicalmente inquieti. Risultato fu che il Master, svilito dai continui lisci che il Cavaliere commetteva insieme a tutti quei +1, +2, decise di ricorrere all’attacco Dito della Morte.
Fallito il tiro contrapposto il paladino si accasciò al suolo.
Superato un istante d’incredulità (nostro e del master) il Cavaliere della Morte si girò verso di me, io dopo averlo fissato esclamai: “Cosa vuoi?”
“Mi interessi” disse lui con la sua voce spettrale.
I miei compagni si girarono tutti e mi fissarono (spaventati forse dall’idea di qualche mio subdolo piano correlato da una mia innocua risata sadica), nel più assoluto silenzio esclamai:
“In te invece non c’è nulla che può interessarmi mostro!” e per enfatizzare il tutto: “Master digrigno i denti e ringhio!
“GATTUSO!” fu l’inevitabile esclamazione del gruppo, 5 menti in completa sincronia…
Il Master “Ok! Tu, tu, tu, e tu morti!, no scherzo, ma il Cavaliere della Morte vi guarda storto…"