Poniamo qui la lapide per Seaf il Sanguinario, halfling originario di Veluna, ladro/guerriero/ranger/forse qualcos’altro di 7° livello, colui che rimase incrollabilmente fedele per tutta la vita al suo allineamento (Caotico Malvagio) e ai suoi ideali: deruba, ammazza e massacra.
Sempre pronto ad andare in avanscoperta da solo (e ad ammazzare guardie), sempre pronto a pericolose esplorazioni (e a trafugare il trafugabile grazie alla sua borsa conservante), sempre pronto a lanciarsi sul nemico con ardore, sprezzo del pericolo e un’invereconda quantità di danni da attacco furtivo, sempre pervaso da un’insaziabile sete di sangue e indifferenza per la vita, benché il suo giocatore non avesse letto di The Order of the Stick, perché gli halfling psicopatici che combattono con due armi sono solo due: Belkar Bitterleaf e Seaf di Veluna.
Mai desistette né indietreggiò, neanche quando gli hobgoblin delle montagne Crystalmist lo crocifissero in mezzo al gelo per attirare i suoi compagni (e facendo la fine del maiale in autunno non appena Seaf ebbe un coltello in mano); mai, nonostante tutto, tradì i suoi compagni, che malgrado non approvassero la sua insana sete di sangue rispettarono sempre il suo saldo coraggio (e poi era meglio averlo davanti che dietro).
Sempre sopravvisse Seaf, a dungeon, a draghi, a culti demoniaci e a orde di goblin, dalla peste che devastò i nani di Pietrafredda agli alveari formian di Mechanus, persino a una fatale missione nell’Underdark. Questo finché, una volta uscito alla luce del sole, non si ricordò che il veleno aveva fiaccato la sua Costituzione i suoi punti ferita erano pertanto tendenti a -20.
Il giocatore pose dunque la lapide dicendo: “Il prossimo PG lo faccio meno maniaco omicida.”
Ci rivedremo nei piani inferiori della Grande Ruota, Seaf. I mostri delle Flanaess ora sono più al sicuro.