Tutto iniziato quando il mago voleva parlare con la figura incappucciata che stava suonando il piano… Ma quando ha provato ad aprire bocca ha “notato” l’ascia del barbaro e il pugnale del ladro che erano già in volo in direzione della schiena del tizio. Preso dallo sconforto ha visto i suoi compagni in preda a qualche tipo di ira barbarica (nessuno di loro doveva subirne, in teoria) mentre assalivano la figura… ed è riuscito a fermarli solo mentre stavano per dare il colpo di grazia.
Il tizio era svenuto (in teoria stava già morendo dissanguato… ma nessuno di loro era abbastanza competente in diagnosi o medicina per accorgersene), per cui il mago ha deciso che se lo sarebbero portati appresso per interrogarlo quando avrebbe ripreso conoscenza (senza dargli il minimo aiuto medico). Il ladro (la volpe), allora ha cercato un modo per evitarne la fuga (visto che un’ascia, un coltello e qualche pugnalata non sembravano sufficienti per lui…), per cui ha avuto un lampo di genio: tagliargli i tendini dei piedi.
La volpe, ovviamente, non aveva alcuna competenza medica (non aveva medicina, diagnosi… nè i fondamenti di pronto soccorso). Per cui gli ho fornito una penalità piuttosto ingente al lancio, sperando rinsavisse. Ovviamente, ha tentato comunque. Risultato: emorragia grave (il tizio sarebbe morto da li a pochi minuti).
A questo punto salta su il barbaro e decide di usare la sua “alta” competenza di Pronto soccorso (in pratica, nonostante avesse studiato l’abilità, aveva un valore inferiore a quello di una persona normale che non l’ha mai studiata… visto che aveva l’intelligenza di un comodino). Il risultato è stato uno scontato fallimento critico. In pratica, appoggia sulla ferita aperta alcune foglie (normalissime foglie, non sapendo riconoscere un cespuglio da un albero) e comincia a saltarci sopra.
E poco distante c’era il druido (con tutti gli incantesimi di guarigione) che sembrava caduto in catalessi.