Il gruppo è alle prese con una missione che li ha portati a vagare per tutto il continente in cerca dell’erede al trono di una città elfica non meglio identificata (dal gruppo è chiamata “la città elfica” o “il posto dove abbiamo cominciato”). Fatto sta che i nostri ormai stanno peregrinando da mesi senza indizi degni di nota. Un pomeriggio arrivano in un ridente villaggio e gli si fa incontro una donna disperata.
Donna: “Voi siete eroi vero?”
Zompolorco: “Eh come no?”
Igor: “Zitto! Sì certo mia damigella in cosa possiamo esserle d’aiuto”
Donna: “Vedete, miei prodi, mio figlio, il mio unico figlio si è perso mentre giocava nel bosco, vi prego trovatelo quello è un luogo pericoloso…”
Igor: “Ma certo mia signora, saremo felici di…”
Non finisce la frase che un’ascia gli passa affianco e va a incastrarsi nel costato della povera donna che stramazza al suolo.
Igor si gira allibito e vede Scharpe che gli punta un dito contro.
Scharpe: “Siamo già nei casini a trovare sto elfo, niente sottoquest!”
Zompolorco passando davanti ad un allibito igor gli sibila: “Ecco perchè lui è il capo…”