Finito tra le grinfie di un negromante, l’arciere arcano del gruppo viene decapitato e si ritrova in piedi, con la propria testa (parlante, peraltro) in mano.
Per varie traversie (e provvido intervento del DM che non vuole infierire più del necessario…) il PG viene in possesso di un unguento rigenerativo: è sufficiente spalmarlo sulla pelle per riattaccare le parti mozzate. Si accorge, tuttavia, che senza uno specchio è davvero improbabile ottenere un risultato decente, così prega il nano Autan di aiutarlo nell’impresa di riposizionare la testa al suo posto.
Il dispettoso compagno non se lo fa dire due volte. “Chiudi gli occhi!” gli suggerisce e, in men che non si dica, gli riattacca la testa… all’altezza dell’ombelico!
“Ma cosa hai fatto?” lo rimbrotta stizzito il malcapitato PG.
“Se preferivi guardarti le chiappe bastava che lo dicessi…” replica l’altro serafico “…Ma se la rivolevi sulle spalle… beh, era il caso che ti rivolgessi a qualcuno più alto di 1 metro e 15!”.