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Mi ricorda qualcosa

 

Master: Una campanellina suono’ all’aprirsi della porta. Dentro vi era un ampio spazio di manovra, con diversi manichini in legno messi in varie pose ed indossanti abiti di vario genere ordinati tutti sul perimetro della sala. Un tavolo presentava diversi disegni e stoffa già tagliata ed in parte cucita. Una rastrelliera presentava una serie di stoffe dalle varie tonalità. “Aspettatemi, arrivo tra un attimo!” era una voce femminile ma anche profonda, doveva essere un donnone. Proveniva da una porta grande il doppio della norma che dava sul retro.
Master: Dopo poco le porte si spalancarono ed uscì un unicorno bianco con degli occhiali inforcati. Al suo fianco diversi nastri di tessuto pregiato levitavano, assieme a varie forbici e rocchetti di fili di vario colore. Si avvicinò al tavolino ed i pezzi di stoffa si animarono e levitarono assieme agli altri, il filo di uno dei rocchetti si infilzò in un ago e piano piano gli abiti iniziarono a cucirsi. “Scusate, ma ho una commissione per domani mattina. Se vi serve qualcosa ditemi pure, sono abituata a fare più cose insieme” disse l’unicorno.

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