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Metti una sera a D&D (la compagnia)

Beh dire compagnia è un po’ un’eufemismo. Diciamo che sono sette persone che casualmente si sono ritrovate a picchiare nello stesso momento la stessa banda di Troll. Questa specificazione viene fornita a tutti i personaggi usati dal master a mo di giustificazione per il comportamento poco Gdresco del simpatico gruppo di minorati mentali.
Andiamo con ordine a presentare questo mosaico di totale incompetenza.
THELEDRASSIL: elfo di nascita, poi convertito in yuan ti, poi morso da un licantropo. Ogni mattina si alza e chiede in giro:”cosa sono oggi?”. Particolarmente imbarazzante vederlo nelle vesti di mezzo serpente trasformarsi in…ehm…mezzo serpente mannaro. Praticamente gli spuntano i peli e diventa simile ad un bruco. Nel migliore dei casi in queste situazione il resto del gruppo capisce la svantaggiosa situazione del compagno e umanamente lo isola in stanza senza finestre fino a quando passa la luna piena.
Frase simbolo: “Ragazzi la luna piena è finita apritemi…ragazzi?”
ZOMPOLORCO: ecco già dal nome si potrebbero capire molte cose di quest’uomo. Anzi di questo nano. E invece no! Zompo ha chiarito subito di non aderire allo stereotipo del nano-bevi-amazza-bevi, dimostra invece eleganza e raffinatezza, beve solo vino e ama leggere e conversare di filosofia e teologia. Ogni tanto però le radici si fanno sentire e capitano…incidenti. Memorabile la volta in cui il taberniere di turno gli ha offerto una birra e a forza di insistere si è ritrovato senza il braccio destro…che risate, che simpatia…
Frase simbolo: “Io non sono un nano” spesso seguita da: “Ti strappo le ginocchia!!! Ti strappo le ginocchia!!!”
DRAEKHLARKH: Subito bollato dal master per il nome impronunciabile, si rivela con il tempo uno fra i più bravi giocatori di ruolo del gruppo. Con il suo guerriero umano è capace di avere brillanti intuizioni o mimare agili combattimenti per la felicità di tutto il gruppo. C’è da precisare che mentre lui ha brillanti intuizioni su, ad esempio, utilizzare un complesso meccanismo ad acqua per aprire quella porta, la medesima è già stata sfondata da SCHARPE oppure nel mentre è proteso nello sforzo di mimare un difficile combattimento con un lich il resto del gruppo ha ammazzato il povero non morto, ha razziato la sua torre, è tornato in locanda, ha accettato una nuova missione e molto probabilmente ha finito pure quella.
Frase simbolo: “Cosa è successo? Non eravamo a Baldurs Gate prima?”
PANDEMONIO: essendo stato relegato alla misera classe del chierico perchè “se no nessuno cura e muoriamo tutti al primo coboldo”, il buon Pandemonio ha accumulato una rabbia nei confronti dell’intero gruppo. Essa, ahimè, si manifesta più e più volte nel corso delle varie avventure. Misteriose cadute da cavallo, incidentali frecce alla schiena, curiose maledizioni chiericali piovuta da chissà dove sono all’ordine del giorno, tant’è che ormai quasi tutti ne hanno fatto il callo ed essere svegliati da uno zombi che cerca di strangolarti è diventato poco più che la norma.
Frase simbolo: “E’ tutta colpa vostra…ma mi vendicherò…eccome se mi vendicherò!” Segue risata maniacale.
Q: q è il ladro del gruppo e come tale ha dei compiti estremamente precisi: essere usato come scudo da Scharpe, pulire i pavimenti, portare da bere a tutti. Qui c’è da fare una specificazione, q era utilizzato da un giocatore precendentemente che ha passato il testimone a suo fratello più piccolo quasto ha portato il gruppo ad insane punte di nonnismo nei confronti del ragazzo. Nel gioco q si comporta bene e per questo nei suoi confronti vi è un certo rispetto. Pandemonio ne ha fatto il suo discepolo e vuole insegnarli tutte le magie che conosce…o forse più semplicemente vuole avere qualcuno più debole di lui da tormentare. Suscita grande meraviglia il fatto che usi (e anche con intelligenza) le abilità del suo personaggio. Generalmente tali abilità sono considerate dal resto del gruppo “roba da femminucce”.
Frase simbolo: “Si signore, subito signore”
SCHARPE: Eccolo! Il factotum del gruppo. Egli nasce come ogre barbaro psicotico e cresce diventando un grosso ogre barbaro e psicotico. Autonominatosi capo del gruppo passa le sue giornate a demolire taverne o a fare piccoli lavori di bricolage (e poi a demolirli). Possiede un orientamento fantastico e i bardi narrano di quando riuscì in presenza di testimoni a perdersi all’inetrno di una stanza 4 per 4. Il fatto che passi le sessioni a fare colpi critici e a scagliare il q contro i mostri “a mo di esca” non stupisce più nessuno, il tutto viene semplicemente attribuito alla mancanza di affetto materno oppure al caffè troppo zuccherato. Da quando il master magnanimamente gli ha concesso di imparare la professione di armaiolo ha iniziato a sfornare curiose spade deformi create al fine di procurare il massimo del danno al nemico e ai compagni del gruppo più vicini.
Frase simbolo: “La magia non esisteeeee!” gridato solitamente prima di lanciarsi alla carica.
IGOR: igor è il mago. Attenzione, non un mago, il mago. Igor è bravissimo ad utilizzare al meglio le potenzialità del suo personaggio. Specializzato nella scuola di invocazione (ribattezzata “pim pum pam” o “quella dei fuochi artificiali”) sa quando è il momento di attaccare e quando no, ha una memoria assurda e ricorda a se (e al gruppo) chi ha parlato con chi, quando e come ci è stata data la quest, etc (particolari che per il resto del gruppo sono essenziali come un pugno in bocca). Il master ha fatto l’errore di prestargli per un giorno il manuale dei mostri. Ora non c’è incontro in cui lui non si metta a scannerizzare l’avversario elencandone resistenze, statistiche, abilità e segno zodiacale. C’è solo un piccolo problema. E’ sfortunatissimo. Cade una tegola? Cade in testa a lui. Si incendia la taberna? Lui sta dormendo (o è al settimo piano…) Si apre un portale dimensionale e le orde dell’inferno entrano nel nostro mondo? Probabilmente lui c’è sopra. C’è anche un lato positivo in tutto ciò, essendo lui catalizzatore di sfighe il resto del gruppo risulta particolarmente immune alla sfortuna. Capità così che quando finalmente si è ucciso il re degli elfi oscuri e questo, prima di morire fa esplodere il palazzo (un classico…) il gruppo non si domanda neppure su chi è caduta la colonna portante…
Frase simbolo “Cos’era questo crack? Voi non avete sentito un crack?” seguita di solito da “Aieeeeeee”

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