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Martelli e Ghiacciai

Il Party è formato da:

Erkan (chierico nano di moradin 3°, detto fusto di birra in quanto completamente ricoperto di metallo e dal medesimo contenuto alcolico)

Wondon-ni (ladro umano 2°, cattivo come la puzza, dice di sé: “è meglio avermi come amico che come nemico”, ma nessuno lo vuole e basta)

Shamur (barbara mezzorca 3°, forte come una volpe e scaltra come un gorilla)

Malmagor (mezzelfo druido 3°, di tutti i privilegi di classe che possiede si trasforma solo in un mezzo gallinaccio in grado di svolazzare fuori dai guai)

Diemme (Io)

 

Gli avventurieri stanno attraversando una catena montuosa quando, arrivati al valico dopo innumerevoli fatiche, si preparano finalmente a discendere dall’altra parte.

Descrivo minuziosamente la montagna innevata, aggiungendo che il vento e le bufere hanno disegnato una specie di cengia su cui i personaggi possono camminare.

La parte che costeggia il monte è ghiacciata e molto scivolosa, ma con un po di attenzione i PG possono usarla come sentiero, viceversa a pochi metri dal ghiaccio la neve è più alta e nasconde gli insidiosi margini del burrone sottostante.

Il Party: Decidiamo per il sentiero ghiacciato, se non vediamo dove mettiamo i piedi rischiamo di cadere.

Diemme: Va bene, datemi l’ordine di marcia e tiratemi sull’equilibrio, destrezza chi non ha l’abilità.

Il primo turno procede senza intoppi, i PG vedono il sentiero curvare verso sinistra dopo una lunga discesa mentre davanti a loro c’è il suddetto burrone.

Diemme: Nuovi tiri.

Questa volta tutti passano la prova tranne Erkan, che innesca una reazione a catena fino a quando tutti non sono caduti per terra.

Ora la situazione è drammatica, i PG stanno prendendo velocità sul ghiaccio e si stanno avvicinando pericolosamente al burrone!

Diemme: Iniziative, cosa fate?

Il ladro agisce per primo, estrae l’arma e infila il proprio pugnale nel ghiaccio per rallentare la corsa, seguito a ruota dal druido. Ora tocca alla mezzorca che, caso UNICO nel D&D ha abbastanza raziocinio per estrarre il piccone (e non l’ascia!) e rallentare pure lei….

Ma non il nano… No! Ripete come un’automa: “estraggo e colpisco” rollando pure un 20 naturale in forza (Martello da guerra in adamantio). BOOOOOM

Inutile dire che il martello NON si è conficcato nel ghiaccio (poveretto, e come potrebbe?), e le vibrazioni staccano un pezzo di ghiacciaio grande circa come un centro commerciale.

“Cos’è, ho sbagliato?” fu tutto ciò che disse, mentre io lanciavo cariolate di dadi perfettamente inutili cercando di determinare la percentuale di sopravvivenza…

Datemi le schede ragazzi…. e tirate fuori i D6.

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