Rieccoci, con un nuovo mondo che i nostri eroi devono fronteggiare.
Il gruppo, composto da un’amalgama quantomai improbabile di avventori (Mordekai Malkasson, nano mastro ingengere, Lumpin Rooster, halfling ladro, Irina Straghov, maga kislevita e Bjorn Trvesken [il mio pg], barbaro Norsmanno) si trova a doversi destreggiare per le tortuose scarpinate che costeggiano la foresta del Drakwald, rinomato covo di adoratori del Caos, orchi e Uominibestia. La situazione degenera quando il gruppo comincia a fronteggiare le avvisaglie del potere mutageno del Caos:
Mordekai: “Mhhh… alberi contorti, erba rossa… pare che la creatura nota come Tchar’zanek sia passata di qui, lasciando una bella scia di disastri.”
Lumpin, preoccupato: “ma, noi non dobbiamo temere, vero? Insomma, Sigmar veglia su di noi!”
Irina dà subito corda al mezzuomo: “Ben dietto, tovarish! Il Dio Imperatore ci pruotegge sempre, da ogni insidia che il Caos ci riservi! Ci basterà essere fedeli al suo credo e non stare in compagnia di blasfemi eretici adoratori dei quattro Dei Oscuri!
Poco più in là si sente il buon Bjorn, che da bravo blasfemo eretico, riconferma la sua fede canticchiando : “I believe in Nurgle… Wait for Khorne! You sexy Tzeentch!”
Mordekai guarda Lumpin e lo rincuora. “Sì, credo che in fondo moriremo.”
Così il loro viaggio prosegue, fino a una sperduta locanda di un paese poco distante, nell’Ostermark. La sera corre tranquilla. Il giorno dopo, però, i tre hanno una sorpresa. pare che un assassino elfo scuro sia morto nella loro camera. Apprendono così che il barbaro era l’unico ad essere stato svegliato dalle movenze dell’elfo (ma ancora di più da un subdolo pugnale tuttora infilato nella sua spalla.), e che aveva dato il benservito al gracile Druchii. Ma proprio nel bel mezzo dei ringraziamenti, Bjorn spilla il sangue dell’elfo morto, lo riversa su una pannocchia e comincia a sgranocchiarla alacremente. Il gruppo, disgustato, chiede il perchè di un’azione tanto scellerata.
“beh, che domande” risponde Bjorn ancora a bocca piena ” Khorne Flakes… la colazione dei Campioni…”