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La Guerra Abbrutisce

Durante la perigliosa cerca per salvare il mondo (o per resuscitare l’amico Tormod, o per trovare qualcuno da pestare; in effetti c’è un po’ di confusione in merito), i nostri eroi, Arden la Cannoniera il duskblade, l’arciere Saevel lo Jellato Cronico Dreadstorm e il nuovo arrivato Artorias,  quello sessualmente attratto da esplosione solare campione armato di Pelor il Sole, si ritrovano in un cimitero simil-azteco completo di teschi al vento. Vista già abbastanza insolita, senza contare che i cimiteri sono rarissimi in un mondo composto esclusivamente da isole volanti…

La donna che sembra essere la custode del cimitero, vestita solo con un lungo gonnellino di tessuto, si dimostra cortese con gli stranieri e rientra nel tempio per avvisare la responsabile. Intanto il gruppo si prepara: Saevel s’arrampica su un’alta statua per adempiere al suo ruolo di vedetta, Arden sonda magicamente la zona, Artorias s’imbullona la conchiglia dell’armatura per evitare che schizzi via…


 

DiEmi: Presto la tenda del tempio si riapre e, scortata da due discinte ancelle, ne esce una bella donna avvolta in sontuosi paramenti sacri e una cintura di piccoli teschi umani. Il suo sguardo si posa su di voi mentre dice: “Io sono la sacerdo…”

Saevel: La sacerdotetta!


Fortunatamente l’arciere è troppo lontano perché la sua battuta da vecchio arrapato venga udita e l’ignara sacerdotessa risponde volentieri alle domande degli altri due.

Sacerdotessa: Vi prego di rispettare la sacralità di questo luogo di culto…

Saevel: Nel frattempo stavo già incidendo col coltello sulla statua SAEVEL WAS HERE


Sfortunatamente la discussione non ha buon esito: il tempio non ha nulla contro il gruppo, ma ostacolerà i suoi tentativi di annientare il Dio Serpente. Anzi, approfittando che hanno imposto ad Artorias di entrare nel tempio solo e senza equipaggiamento, gli hanno requisito il sole d’oro che è suo simbolo sacro. Così, a spregio.

DiEmi: Ora che siete stati congedati, le discepole del tempio tornano alle normali attività: svuotano le coppe votive dalla pioggia, ripuliscono i teschi, mettono il rossetto ai calamari…

Tutti: ? ???

DiEmi: Il rossetto ai calamari! Che c***o ne sapete di questo culto voi!


Nulla però frena l’inventiva degli eroi, specie quando vogliono riprendersi ciò che è loro.

Artorias (ingegnoso): Con 21 di Artigianato ho dipinto un simbolo sacro di Pelor sulla mia armatura! E ora posso…

Saevel: Perché Pelor è strabico?


“Nessuno è più cattivo di un buono quando diventa cattivo”, diceva Bud Spencer; per questo i nostri (anti)eroi mettono a punto una furiosa offensiva . A offrire appoggio c’è anche Morrn, il salace mago di bordo e gregario di Saevel, che condivide con quest’ultimo una jella da primato e con il quale riesce a turbare profondamente il nostro master

Artorias: La ciurma tira con la ballista [tira]… 1!

Morrn: Comincio a evocare… girate la ballista! Il tempio! Il tempio è dall’altra parteeee!


Artorias (dopo che il secondo colpo è andato a segno): Danni massimizzati! la ballista ha fatto 24 danni!

Lavos-D: sentiamo la facciata del tempio gridare OddÍO!, MÁm-mamÍA, cheddolÓ-RÈEE!…  [se non cogliete la citazione riguardatevi la scena di Fantozzi con il pescespada e non crucciatevi: siete più sani di mente di noi]


DiEmi: Dopo quell’alterco non avete più visto le donne fuori dal tempio…

Saevel (in piena fregola da battaglia): Tette! Dove sono le tetteeeee!


A proposito di sfortuna (e di un’evidente mancanza di esperienza in battaglia), Morrn viene colto alla sprovvista da due feroci gigantesse, che lo bloccano e lo riducono all’impotenza in men che non si dica.  Ma Saevel si è accorto della brutta situazione, per grazia dei dadi e del master; sfrutta così l’istante di rapidità concessogli dalla sua cintura della battaglia e soccorre il suo pard da cento e più metri di distanza, crivellando le due megere con facilità irrisoria.

Saevel: Però: cinque frecce nell’arco di un secondo. Viva la magia!

DiEmi (ancora un po’ stupito): Ora è il turno di…

Saevel: Aspetta; come azione gratuita prendo la borraccia dell’acqua e la verso sull’arco… sta fumando!

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