Bene, signori, amici, siamo arrivati alla fine di questa avventura. Forse avrete letto di noi e della nostra bizzarra compagnia in qualche tales quest’anno, per noi che senza ritegno per il freddo, il caldo, le vacanze, gli esami universitari, le fidanzate, ci siamo ritrovati ogni venerdì da tre anni a questa parte con i dadi in mano pronti a prendere mazzate da qualsiasi bipede nelle amate-odiate terre del Faeurn, questo addio suona con una nota di tristezza infinita. Non è un addio definitivo, è una pausa, un po’ più lunga del solito, ma una pausa, i nostri eroi hanno compiuto imprese in bilico fra l’eroico e l’imbarazzante in questi lunghi anni sono entrati in contatto con creature di ogni genere (dai demoni abissali all’esercito delle teiere di porcellana) hanno affrontato mille pericoli (il più delle volte scappando) e hanno cercato (invano) di copulare con qualsiasi cosa dall’aspetto vagamente femminile. Ora, sazi, potenti e al culmine della deficienza prendono strade diverse, si salutano. E’ ora di lasciare spazio ad una nuova compagnia che fra qualche tempo (dopo aver fatto prendere un po’ di polvere ai logori manuali) calcherà di nuovo le terre dell’immaginazione affrontando nuovamente pericoli inimmaginabili, e nuovamente scappando a gran velocità (già si sentono progettare combinazioni bizzarre…mezzacockatrice ladro di nome Requiem Fanazzi).
Scharpe Von Calzin, barbaro psicotico, prende la sua spada e parte insieme all’amico Zompolorco in cerca di un nuovo villaggio "su a nord, dove non ci conoscono ancora e non sospettano niente" "vogliamo testare il rosso del sangue sulla neve". Buonafortuna.
Theledrassil è in cerca di qualcuno che sappia curare le duemila malattie che si è beccato in questi anni di avventure, tecnicamente la sua costituzione oscilla fra uno e zero costantemente, ma non gliene frega niente.
Pandemonio, chierico psicotico, punterà a Baldur’s Gate, dove ha in programma di creare un culto della sua persona per poi rubare dalla cassetta delle offerte.
Igor e Draekhlarkh continueranno a studiare nella loro torre magica quella che considerano la più potente magia di tutti i tempi: il viagra.
Q. il più giovane del gruppo, non ancora sazio di avventure, andrà ad est, verso le terre selvagge, dove, chissà una nuova compagnia forse sta aspettando qualcuno che li guidi nelle pericolose terre del Faeurn e nei momenti più pericolosi scappi con i soldi del gruppo.
Prima di commuovermi e piangere come una verginella vorrei ringraziare per prima cosa i miei amici, è grazie a loro che in questi anni siamo riusciti a creare quella perfetta combinazione di epica e deficienza che ci ha fatto cadere dalle sedie più volte. Poi ringrazio le persone che mi hanno insegnato a fare l’umile mestiere del master, a raccontare una storia, senza annoiare, a divertirsi con la semplice fantasia, a creare da quattro parole una leggenda, un mito, a suscitare paura, sospetto, divertimento, allegria, gioia e commozione. Ringrazio l’Elfo che ha sorprendentemente postato le follie di un branco di minorati che casualmente sanno tirare due dadi senza inciampare e lo ringrazio per il fatto di esistere, di raccogliere le testimonianze di così tante persone che riescono a divertirsi, a creare mondi, scenette, situazioni, personaggi ed emozioni che travalicano il letterario e che toccano il cuore delle persone con uno strumento così semplice e potente come è la fantasia.