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Klaatu, verata…

Diogene è stato fatto a pezzi dal guerriero Ishtar, ma il master non vuole concedere al giocatore un nuovo PG. La narrazione procede con il party che deve trovare un modo per resuscitare il compagno.

Arriva il chierico Raistlin che però viene placato subito, dai membri più moderati , quando questo manifesta sì l’intenzione di riportarlo in vita, ma come zombie da aggiungere al suo seguito.

Non potendo tornare indietro, poiché siamo in un labirinto semi-piano e non sappiamo ancora come uscirne, l’unica è andare avanti trainandoci dietro il morto. Cominciano quindi le liti sul da farsi:

Mekkano: “Io comunque quoto Raistlin. è più utile da morto che da vivo e poi come lo trainiamo?”

Raistlin: “Appunto, quindi Klaatu, verata..”

Ishtar: ” NO! Potremmo farlo a pezzi e metterlo dentro la borsa conservante  di mek”.

M:” Scordatelo! Quella schifezza non ci entra nel mio zaino! Contamina la mia merce. Io dico di lasciarlo qua.”

R:” E allora se lo lasciamo qua tanto vale portarcelo dietro in altro modo. Klaatu, verata..”

I:” Smettila necrofilo! Altrimenti prendo in mano la spada !(Ricordo che è una spada del berserk) Possiamo costruire una barella..”

R: “Si dentro un labirinto di pietra.. dai retta a me che un bersaglio per le frecce è sempre utile: Klaatu, verata..”

I: “Basta!!!stacchiamo una mano e ce la portiamo dietro! In qualche maniera poi lo si riporta in vita”

M: “Ottima idea genio! Così resuscitiamo solo la mano e poi facciamo la famiglia Adams. Se lo vuoi portare dietro, portatelo in spalla”

R: “Allora visto che non c’è un’altra soluzione: Klaatu, verata, nicto”

A questo punto interviene il DM frustrato, dopo aver consultato le regole oscure dei manuali:

DM: “Va bene Raistlin riesci nel tuo intento.. ma la creatura che ti si para davanti non è un non-morto ma un senza-vita..una sorta di non morto buono che mantiene le sue capacità intellettive e il suo libero arbitrio. Voi siete delle bestie non delle persone”

Poi rivolto a Diogene che se n’è stato zitto e fermo fino a quel momento,

DM: “E tu mi fai pena”

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