Siamo qui per ricordare il povero Kain, secondo del gruppo a cadere nottetempo sotto i poteri di esseri incomprensibili.
Tutta la sua abnegazione, il suo coraggio, la sua dedizione agli Spitalian ai quali era orgoglioso di appartenere e la devozione verso il dottor Dustun (al quale non dava certo fastidio) non gli sono stati d’aiuto contro gli orrendi bambini mutanti.
Crudele ironia della sorte, per colui che fin dall’inizio aveva detestato il figlio adottato a forza da Zero e che da lui era ricambiato a coltellate.
Ancora più crudele vedere colui che aveva salvato tutti con tiri allucinanti sui dadi si ritrovava mutilato di un braccio sotto le gravi ferite.
E, con un braccio amputato e di fronte a un mostro dal sembiante di bambino deforme, Kain si ergeva ancora.
Un solo colpo di energia cinetica gli sciolse le viscere e gli spezzò tutte le ossa.
Riposa in pace, Kain, perché anche nella morte servirai la gloriosa causa degli Spitalian: come soggetto di studio per le autopsie.