DM:”Ma cos’ è la morte se non un apostrofo rosa tra le parole GHABHLAHGAHGAGH”
L’uomo comune tra le innumerevoli avventure ha portato alla luce un oggetto magico potentissimo, le pantofole del Ragno, queste permettono di camminare sui muri. Apprezzata la nuova scoperta l’uomo comune ne fà un uso assiduo e sconsiderato di cotali oggetti magici, al chè, durante una sessione, l’uomo comune espresse la sua solita frase “Uso le pantofole e cammino sul pendio del monte”, il DM ribattè rapido: “La gravità stufa dei tuoi insulti ti stende con un destro”
L’arcere arcano del gruppo (me) è un Elfo rinnegato, in passato si tagliò da solo le orecchie da elfo per dimostrare lo sprezzo verso cotale razza. Il Nano Gimbeard però lo identifica sempre come elfo e alla chiamata “ELFO VIEN QUA” la solita risposta “NON SONO PIU ELFO DA tanto tanto tempo!”
al chè lo sveglio uomo comune ribattè pronto “allora non è un elfo! è un ELFU’ ”
Gli avventurieri sono in cammino tra le roccie per giungere ad una caverna. Il Dm descrive: “Ci sono svariate rocce,avete però la sensazione di essere osservati”.
Uomo Comune: “Tiro l’abilità Osservare”
DM:”L’Hai persa tra le rocce.”
Il gruppo, composto da un Guerriero Nano, un “Uomo Comune” (Ladro), un Nano Monaco,una Stregona umana e un Paladino Umano, giunge in una sala alla fine di un periglioso dungeon. La sala è enorme e vi sono fiumi di sangue ai lati. Seduto vi è il malvagissimo mostro di fine dungeon protetto dalle sue guardie del
corpo, tra le quali una Drow con una frusta. Il sagace Uomo Comune (si definisce così per non mostrare la sua ladrescha identità) esclama: “Paladino, mostra tutto il tuo carisma, vai dalla Drow e presentati”.
E il paladino insospettito: “E se quando gli dò la mano mi casta un infliggi ferite moderate?“.
In un dungeon, ci troviamo di fronte una porta di legno con, all’altezza del viso, una finestrella con delle barre di ferro, stile prigione.
l’uomo comune con fare deciso esclama: “muovo la testa a destra e sinistra, davanti alla finestrella,molto velocemente per non far rimanere la mia immagine impressa nella retina”.
Una mattina il paladino si sveglia e, come di consueto, prende il suo boccale per dare una gozzata di birra al barile, comprato a metà con il nano guerriero Grimbeard. Giunto al carro ove era locato il barile, trova il nano felice a petto nudo che si stà lavando viso e barba nella birra e che, sorridente, esclama “buon giorno”.
Il paladino allibito guarda il boccale, poi il nano sorridente, poi il boccale, di nuovo il nano sorrdiente NEL barile, di nuovo il boccale e decide che per quella mattina poteva andare benissimo anche dell’acqua.
Il gruppo è stato mandato in missione per liberare un tempio di Pelor (divintà del paladino) dal’invasione dei mostriciattoli. Il paladino uscito da diversi scontri più o meno complicati giunge alla stanza da letto dove aveva visto entrare i due nani. Entrando si trova davanti uno spettacolo a dir poco inquietante: i due nani
stavano saltando da letto a letto divertendosi come dei pazzi….
Il paladino ha portato con se fin dall’inizio una Stalliera che tenesse bada al suo cavallo.
La stalliera è bellissima (uguale all’Elisabetta Canalis versione calendario in casa del DM).
Una mattina il paladino si alza e trova la stalliera fuori sull’erba a riposare e il cavallo sorridente… l’amore per i cavalli è una dote importante per una stalliera.
Appena morto il paladino, gli altri membri del gruppo lanciano i dadi per vedere chi si accaparra la stalliera.
Sono stati i tiri piu alti di tutta la partita, 15 per l’uomo comune 17 per il nano guerriero 20 per il monaco. All’uscita però la stalliera non c’era già piu e il cavallo……..neppure.
L’idea di ondeggiare la testa per non far mettere a fuoco la propria faccia non solo ha un illustre predecessore, ma funziona benissimo.
Con Superman.