volgiamo il capo in basso per onorare un grand’uomo, che armato di un potente lanciafiamme, si divertiva a incendiare maree di non-morti.
Lo si vuole ricordare così, mentre si fa largo tra i cadaveri a suon di fiammate.
Lo vogliamo ricordare nel suo momento di magistral gaudio, mentre entra nella tana dell’abominio chiamato la Carne per distruggerlo, smettendo di fischiettare un motivetto allegro ed esclamando "Che puzza di uova marce!"
Vogliamo tenerlo nella nostra memoria mentre si staglia nella luce della sera contro la contorta e innaturale sagoma dai molti arti e orifizi del mostro, dicendo, "questo coso è semplicemente sbagliato."
Vogliamo ricordarlo nell’attimo in cui, premendo il grilletto del suo super liquidator caricato a napalm, si ricorda delle sue prime nozioni di chimica e del fatto che i gas di zolfo sono altamente infiammabili e puzzano di uova marce…
Nel caminetto i costernati compagni posero.