Tyan, guerriero-mago di razza elfica, ha la particolarità di morire almeno una volta per sessione.
Il giocatore, inspiegabilmente entusiasta del suo pg, ogniqualvolta non vi sia la possibilità della resurrezione, aggiunge indefessamente un numero progressivo alla scheda e ricompare da un cespuglio, identico in tutto e per tutto al de cuius appena sepolto.
Arrivati a Tyan 13, ai fini del mero realismo, il master decide di eleggere il pg a “doomed champion” decretando che lui possa morire (e definitivamente, per giunta) solo per mano del suo nemico giurato. In pochi giorni il nuovo background è pronto e in un role playing fuori programma, il nostro eroe racconta lo straziante eccidio della sua famiglia e rivela, in lacrime, il nome del malvagio responsabile: Urlock il Nero.
La sessione settimanale comincia e Tyan, ormai ufficialmente immune a tutto, ne combina di ogni… muore, come sempre, ma cade e si rialza per ben tre volte!
Complice una punta di sacrosanta gelosia, il resto del gruppo opta per l’ammutinamento: lascia il dungeon a metà e cambia i suoi piani in assoluta autonomia.
Gruppo: La sfera magica funziona in qualunque parte del mondo e può trovare qualsiasi cosa, giusto?
Master: Giusto!
Gruppo: E il teletrasporto senza errore ci può portare nel luogo individuato dalla sfera?
Master: Giusto, ma perchè volete abbandonare la missione?
Gruppo: Vogliamo fare un favore a Tyan, che non vede l’ora di vendicarsi del suo nemico giurato…
Tyan (a questo punto convinto di mantenere in eterno l’immortalità): Grazie, amici… volete ucciderlo per me?
Gruppo: No, vogliamo portarlo qui… e se necessario aiutarlo!