Oggi qualcuno ha violato la sacra regola che recita: NON UTILIZZARE OGGETTI MAGICI SENZA AVERLI PRIMA IDENTIFICATI.
Vediamo che è successo…
Durante un raid in una città abbandonata, infestata da giungla, palude e non-morti, il party trova casualmente, tra le altre cose, un anellino insignificante con una pietrina chiara su di esso. Niente iscrizioni, aura magica molto potente. Lo stregone ( Gariadhil, che il Dio Punitore abbia sempre a mente il suo nome )lo piglia e se lo infila senza farsi grossi problemi e senza effetti visibili. Passata una notte relativamente normale (i soliti due attacchi di non morti) viene finalmente il mattino e gli utenti magici recuperano i loro incantesimi.
Gariadhil, il peggiore (a detta del gruppo unanime), si lascia sfuggire: "voglio attivare l’anello."
L’anello emette un debole lampetto e niente più. Gariadhil gongola felice di aver combinato qualcosa.
Poco dopo, Cyrus, il mago del gruppo, identifica l’anello: un anello del desiderio ormai inutilizzabile, la cui aura, molto potente fino al giorno prima ora è solo un minimo residuo di magia.
Il gruppo non ci mette molto a comprendere che Gar ha appena sprecato la quantità di potere sufficiente ad elevare un mortale al rango di semi-divinità per accendere una lampadina.
Nemesis (LN) gli salta addosso, lo immobilizza a terra e comincia a malmenarlo.
Il master (io)"Dopo un po’ sviene"
Nemesis "Continuo per ancora una mezz’oretta"
Il chierico (LB) interroga il proprio filatterio della fedeltà che gli risponde "La legge non ammette ignoranza, ma la stupidità non è una colpa."
Il nano paladino si tiene per la barba per non commettere sciocchezze
Il mago lo guarda allibito e catatonico.
Risultato: Gariadhil non è stato ucciso grazie al paladino e al fatto che la sessione era in chiusura. Il gruppo ha un nuovo obbiettivo, trovare un altro anello del Desiderio per maledire per sempre Gariadhil.