Eric and the Gazebo
ROLE-PLAYING GAMES SIG
by Richard Aronson
Liberamente tradotto da Legolas (2007)
Torniamo con le nostre menti ai primissimi albori del gioco di ruolo…
Agli inizi degli anni ’70, Ed Whitechurch stava guidando “il suo
gioco,” e uno dei partecipanti era Eric Sorenson, un uomo veramente
possente. Questa storia è essenzialmente vera: ho conosciuto sia Ed che
Eric, e nessuno dei due l’ha mai negata (anche se Eric, per ragioni
che capirete in seguito, si rifiuta di raccontarla).
Il fatto è che Eric… beh, avete bisogno di sapere un po’ di più su Eric.
Eric è qualcosa di molto simile ad un computer. Quando gioca, egli
considera metodicamente ogni possibilità prima di scegliere la sua
opzione preferita. Se gli viene dato abbastanza tempo egli troverà
invariabilmente la soluzione ottimale. Pare che a volte gli ci siano
volute settimane. A parte questo egli è un ottimo giocatore e ho
passato molte ore allegre in sua compagnia, almeno finché gli ho dato
abbastanza tempo…
Dunque…
Eric aveva il ruolo di un paladino neutrale (“Perchè solo le religioni
legali o buone possono avere i loro santi guerrieri?” è stato il
ragionamento) durante una partita con Ed. Aveva anche una spada sacra,
che combatteva bene e faceva tutte quelle cose che ci si aspetta solo
dalle spade sacre, incluso individuare il bene e il male (su un tiro
casuale). Egli si trovava nelle terre di qualche signorotto, quando
accadde il seguente incontro:
ED: “Vedi un giardino ben curato. Nel mezzo, in cima ad una piccola collina, vedi un gazebo.”
ERIC: “Un gazebo? Di che colore è?”
ED: (Pausa) “E’ bianco, Eric.”
ERIC: “Quanto è distante?”
ED: “Circa 50 metri.”
ERIC: “Quanto è grande?”
ED: (Pausa) “E’ largo circa 10 metri, alto 5 con una punta in cima”.
ERIC: “Uso la mia spada per sapere se è buono.”
ED: “Non è buono, Eric. E’ un gazebo!”
ERIC: (Pausa) “Lo chiamo”
ED: “Non risponde. E’ un gazebo!”
ERIC: (Pausa) “Rinfodero la mia spada e afferro arco e frecce. Lui fa qualcosa?”
ED: “No, Eric. E’ un gazebo!”
ERIC: “Gli lancio una freccia (tira per colpire). Cosa succede?”
ED: “Adesso c’è un gazebo con una freccia piantata su un lato”
ERIC: (Pausa) “Non è ferito?”
ED: “Certo che no, Eric! E’ un gazebo!”
ERIC: (Piagnucolando) “Ma era una freccia +3!”
ED: “E’ un gazebo, Eric, un gazebo! Se vuoi davvero distruggerlo,
puoi tentare di abbatterlo con un’ascia, penso, oppure potresti provare
a bruciarlo, ma non saprei proprio perché qualcuno voglia anche solo
pensarci! E’ un @#%$*& gazebo!
ERIC: (Lunga pausa – non ha né ascia né incantesimi di fuoco) “Fuggo”
ED: (Palesemente sconfortato) “E’ troppo tardi. Hai svegliato il gazebo, che ti afferra e ti divora”
ERIC: (afferrando i propri dadi) “Credo che creerò un mago con incantesimi di fuoco, così potrò vendicare il mio paladino…”