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i SdBdMN – Parte 3

In questa puntata cominciamo con un personaggio poco influente ma comunque esilarante, non foss’altro che per il suo nome: ecco a voi


Puzzo il Ladro
Innanzitutto bisogna spiegare il perchè di questo nome, visto che io Master ho sudato sette camicie per riuscire a trovare una ragione plausibile per cui quest’uomo si chiamava Puzzo (il fatto che il giocatore voleva così non è una giustificazione valida nel mondo fantasy). Alla fine ho concluso che questo Ladro aveva vissuto per parecchio nei bassifondi di una città ed era stato soprannominato così a causa del suo fetore; in seguito, il suo vero nome era stato dimenticato anche da lui stesso (che non brillava certo per intelligenza, non era al livello di Azrael ma poco ci mancava).
Sono solo due i momenti topici di questo “grande eroe”, e passo immediatamente ad illustrarli.

-“Gli frugo nelle tasche!”
Tipica frase da ladro.
Giustificabile in moltissime occasioni, ma non in questa.
I personaggi, durante la loro prima avventura, dopo aver messo in fuga la tribù di goblin hanno anche liberato dei prigionieri, specificamente degli Uomini-Lucertola.
Devo aver detto qualcosa del tipo “I prigionieri esultano quando vedono la porta aprirsi, si alzano e corrono verso di voi, abbracciandovi.”
A questo punto Puzzo dice: “Mi abbracciano? Gli frugo nelle tasche!”
Io mi sono messo a ridere, nessuno capiva giustamente il perchè.
Ora, non so se avete visto il disegno del Manuale dei Mostri in cui vengono illustrati gli Uomini-Lucertola.
Indossano solamente un perizoma.
Ho mostrato il disegno a Puzzo, e gli ho detto: “Dimmi tu cosa ci trovi.”

-La fine di Puzzo
Questo episodio non è propriamente esilarante, ma è degno di nota a causa del modo in cui è stato finito Puzzo.
I personaggi sono nei bassifondi di Minas Neyr, stanno raccogliendo informazioni sulla setta di Mogar, ma le chiedono alle persone sbagliate, appunto i Mogariti.
Per caso, Puzzo incontra una sua vecchia amica, che poi è Arysta, una dei cattivoni. Erano stati Ladri assieme durante la loro giovinezza. Arysta gli spiega che vuole uccidere i personaggi, ma che risparmierà lui in nome della vecchia amicizia se si unirà alla causa di Mogar.
Puzzo, che aveva come allineamento Caotico Neutrale, non ci pensa due volte ed accetta. Così, conduce i suoi compagni nell’imboscata descritta nell’episodio “Lo ucciderò con questa freccetta!” di Himnar.
Immaginate l’odio dei personaggi che trasudava dalle facce dei loro giocatori.
Il grande Olmo, per quella volta, non ha pensato di attaccare i nemici, no, si è gettato come un pazzo addosso a Puzzo brandendo a due mani la sua spada bastarda per fargli più male.
Tira per colpire.
Colpisce.
Tira per i danni.
Punteggio massimo. L’ha ucciso.
“Rapidamente ti getti addosso al tuo compagno traditore e lo decapiti…” descrivo.
“NO!” urla Olmo. “Non lo decapito!”
“Ma l’hai ucciso!” protesto io.
“Certo! Ma l’ho preso ad una spalla, l’ho tagliato fino all’ombelico, poi sono risalito fino all’altra spalla. GLI HO FATTO LA V DI VULTUS 5!!!!!”
E con questa epica scena, mentre tutti si mettevano a cantare la sigla di Vultus 5, finì la breve vita di Puzzo.

Ma ora passiamo alle ultime ma non ultime componenti del gruppo originario, i personaggi successivi entrarono nel gioco a metà della campaign.

Luin e Marlène
Purtroppo non abbiamo grandi aneddoti su queste due maghe elfe, o meglio sulla maga Luin e sull’incantatrice Marlène. Il fatto è che le due giocatrici non furono sempre presenti durante le sessioni di gioco; inoltre, lasciarono il gioco più o meno a metà della campaign, anche perchè erano le uniche che cercassero di rendere il gioco un po’ diverso dal solito Entra – ammazza mostro – arraffa tesoro – esci, ed in mezzo ad un gruppo di buzzurri non si sentivano pienamente realizzate (condividerei la loro opinione, ma purtroppo io ero il Master e dovevo rimanere…).

Tuttavia, il posto di Luin e Marlène fu prontamente preso dal Mago che comparve subito dopo la morte di Puzzo (ovvero il nuovo personaggio del giocatore di Puzzo):

Ajeje Brazorf il Mago
Innanzitutto, devo dire che ho tentato inutilmente per mesi di trovare un qualche nome somigliante ad Ajeje Brazorf che avesse una qualche parvenza di essere fantasy: alla fine mi sono dovuto arrendere e tollerare che questo mago si chiamasse come il personaggio di Aldo di Aldo-Giovanni-e-Giacomo.
Ma passiamo a descriverlo grazie alle sue mirabolanti imprese.

-La dieta
Innanzitutto, una parola sull’aspetto fisico di questo mago. Tirando i dadi per l’altezza e il peso, erano usciti valori incredibili. Signori, quest’uomo era un vero e proprio barilotto di ciccia.
Ma basso!
Ma grasso!
Avvenne così che durante un’avventura decise di mettersi a dieta. La sua dieta durò circa un mese e gli permise di dimagrire una decina di chili.
Da allora, ogni giorno che passava Ajeje mi chiedeva di quanti grammi era dimagrito.
Perchè nonostante la perdita, era rimasto ancora un discreto barilotto di ciccia.

-” ‘Sta palletta! “
Non so se a voi Master è mai capitato di aver preparato un oggetto magico strepitoso, di averlo dato vostro malgrado ai personaggi ed aver poi ascoltato incredulo il loro commento assolutamente debilitante sull’apparente inutilità di tale oggetto.
Beh, leggete.
I personaggi, durante una loro avventura, trovano una strana sfera nera. Capiscono che è magica e decidono di identificarla appena possibile.
Al momento di riposarsi, Ajeje decide di studiarsi Identificazione, e concluso il riposo e lo studio si appresta a lanciare l’incantesimo sulla sfera. L’incantesimo non rivela nulla, un po’ come per la spada di Orion; insomma, essendo quella sfera un artefatto potentissimo non potevo svelare tutti i poteri ai giocatori subito. Tuttavia, il potere della sfera viene attivato, ed essa comincia a volare ed a roteare intorno ad Ajeje.
Ajeje non si chiede il perchè di ciò, non riesce a pensare “ma forse il fatto che mi gira intorno serve a qualcosa”. Cosa fa? Cerca in ogni modo di fermarla. La afferra, e la sfera sfugge, continuando a girargli intorno. Si mette sdraiato, e la sfera, non potendo compiere una rotazione completa, compie solo il mezzo giro che ha a disposizione. Tutti i tentativi di Ajeje per fermare la sfera si rivelano inutili.
A questo punto, esasperato, Ajeje urla: “Ma mi spieghi che cazzo me ne faccio di ‘sta palletta?!?!?!?”
Se solo avesse provato (cosa che ha fatto in seguito, ma solo grazie alle idee di altri personaggi) avrebbe scoperto che questa sfera:
– dava Classe Armatura di base 2 (e direi che solo per questo ogni mago sbaverebbe)
– aveva il potere di charmare una volta al giorno una creatura (di livello variabile a seconda del livello del mago, Ajeje è arrivato a poter charmare animali di massimo 3° livello)
– aveva il potere di attaccare i nemici come un’arma ma senza bisogno che Ajeje la comandasse, quindi dandogli un attacco in più.
– aveva un sacco di altri poteri che ora non sto a dire perchè se mai dovessimo ricominciare a giocare Ajeje avrebbe un grosso vantaggio sapendoli in anteprima.

Ma passiamo ad un altro membro di questa strabiliante folla di avventurieri. Costui è veramente un uomo carismatico, attraente, affascinante, seducente, sedicente eccetera.

Grifis il Bardo
C’è da dire una cosa: quest’uomo non brillava certo per doti in combattimento, l’unico attacco decente che fece fu un colpo mirato all’occhio di Jair con la balestra (riuscì a colpirlo con un 20 naturale, il dardo gli si infilò nel cervello… l’unico problema è che di tutti i nemici che aveva a disposizione doveva proprio colpire Jair che rigenerava?!?!?!?!). Nemmeno nella magia era molto ferrato… ma allora cosa lo distingueva dagli altri?
Ma le donne, chiaramente!!!!!
Quest’uomo aveva un successo tale da far impallidire persino il grande Olmo!
Per questo, non abbiamo tanti aneddoti di battaglia, ma ci terrei a raccontare una sua storia amorosa.

-La telenovela
Dopo aver sedotto varie Amazzoni nel loro villaggio, avendoci tra l’altro provato con la Regina la quale l’aveva mandato immediatamente in prigione, Grifis ha deciso di mettere la testa a posto.
Si è così introdotto alla corte del principe di Minas Neyr ed ha sedotto una dama della reggia, assicurandosi così un ingaggio perenne come musico a corte, un tenore di vita abbastanza elevato, e l’amore e la passione di una giovine fanciulla.
Problema: per una successiva avventura, il Master (cioè io) ha bisogno di inserire una nuova ragazza (di nome Lyanye) nel gruppo di avventurieri, una ragazza che in realtà è una “cattivona costretta”, ovvero una che è cattiva a causa di un incantesimo che la lega ad un’altra cattivona, ovvero la già citata Arysta.
Ho deciso così che Lyanye si sarebbe intrufolata a corte e avrebbe cercato di sedurre Grifis.
Ora vi spiego com’è andata.
Una notte, Grifis sta dormendo senza la sua tipa ufficiale, in camera sua. Sente bussare alla porta: apre e si vede davanti Lyanye, la quale gli dice che lo ha notato e che si è innamorata pazzamente di lui e lo vuole… adesso.
Purtroppo, Grifis intuisce che c’è qualcosa che non va, ma vuole lo stesso farsi Lyanye.
Vi elenco quindi le domande che mi ha posto:
“A che piano della reggia è la mia camera?”
“Che tipo di letto ho?”
“C’è una finestra?”
“C’è un qualsiasi oggetto che cadendo si possa rompere nella stanza?”
Non capite cosa intende fare? Neanch’io lo capivo.
Quest’uomo ha escogitato il piano più geniale per una scappatella amorosa che io abbia mai visto.
Innanzitutto, si è sincerato che fosse al primo piano, poi ha spostato il letto che era semplice, non a baldacchino, vicino alla finestra, e ha detto che avrebbe assunto nell’atto amoroso una posizione tale da rimanere sempre vicino alla finestra e mai con lei sopra. Ha appoggiato il piatto su cui aveva mangiato sopra la porta della sua camera, in modo che se qualcuno fosse entrato esso sarebbe caduto avvertendolo del pericolo; in tal caso, egli si sarebbe fiondato fuori dalla finestra e sarebbe fuggito.
Bisogna ammetterlo, costui è un genio.
Tuttavia, nessuno entrò mai nella sua camera.
Concluso l’atto, Grifis capì veramente qual era il pericolo della cosa: non che fosse scoperto, ma ciò che gli disse in seguito Lyanye.
“Amore, voglio seguirti ovunque andrai, sarò la tua ombra, non ti lascerò mai, non riuscirai più a liberarti di me!”
La risposta di Grifis?
“Oh, cazzo…”

-La Spada di Sinatra
Oltre alle sue storie amorose, bisogna dire due parole su un oggetto magico molto particolare su cui Grifis riuscì a mettere le mani.
Durante un’avventura, Grifis sta esplorando con gli altri (e con Lyanye, che non si stacca più da lui) una caverna. Ora, per tutto il tempo in cui i personaggi restano nella caverna, continuano a sentire una strana voce cantare una melodia a loro totalmente sconosciuta.
In ogni stanza in cui entrano, io descrivo l’interno, le creature presenti, e… la musica.
In teoria, siccome stavo improvvisando l’avventura, avevo solo deciso che la musica sarebbe stata un elemento di un puzzle da risolvere, e doveva essere una melodia antica, tale che i personaggi non la conoscessero. Tuttavia, decido di utilizzarla diversamente per due motivi: innanzitutto, i giocatori non avrebbero mai capito il mio enigma. Successivamente, alla domanda esasperata di Grifis: “Ma cazzo dicci che cazzo di musica è!” avevo risposto, esasperato anch’io: “E’ ‘My way’ di Frank Sinatra, per questo i vostri personaggi non la conoscono!”
A quel punto, dovevo trovare una giustificazione valida per la mia risposta.
Così, i personaggi, conclusa l’esplorazione della caverna, arrivano in una stanza in cui trovano uno spadone a due mani custodito da uno strano scheletro animato, che sconfiggono facilmente.
La musica proviene dalla spada.
Esaminando accuratamente la spada, si nota che al centro dell’elsa è intagliata una faccia, la cui bocca si muove.
La spada stava cantando.
Da allora, quello spadone, diventato l’arma di Grifis, ha continuato ininterrottamente a cantare canzoni di Frank Sinatra. (causando il fatto che ho dovuto spulciare varie enciclopedie musicali per trovare tutti i titoli delle sue canzoni… rrrrrgh…:)

Ok, ora è opportuno spendere qualche parola per un personaggio minore, un PNG controllato da me che però si è rivelato estremamente utile al gruppo, ma anche fonte di continui disagi.

Elye la bambina Psionica
Ora, a parte il fatto che Himnar ci provava costantemente con lei dando evidenti segni di pedofilia, non si hanno aneddoti particolarmente divertenti su di lei, ma devo chiarire il suo ruolo in tutta la campaign. Avete presente quei tipici personaggi odiosissimi e soprattutto sempre bambini o quasi che costituiscono il cardine di un’antica maledizione o profezia, su cui girano tutte le avventure, e che puntualmente sono illogici come ogni bambino, fanno disperare chiunque li segua, prendono in giro tutti e si credono i più forti del mondo ma nessuno può dimostrare il contrario uccidendoli perchè “quello lì ci serve”? Ecco. Questa è un’ottima presentazione di Elye. Lo ammetto, magari sono un master buono, ma quando c’è da essere cattivi sono veramente subdolo… heehee…

Veniamo ora all’ultimo ma non ultimo personaggio di questa kermesse, che si distinse principalmente per due cose: innanzitutto il suo nome.

Gajares… Centophant! il Guerriero/Necromante
compreso di puntini di sospensione e di punto esclamativo!!! Anzi, per essere precisi, per pronunciare il suo nome bisogna dire “Gajares” normalmente, poi fare una pausa, poi prodursi in un colpo di reni, inclinare la schiena all’indietro, alzare la mano destra e dire “Centophant!”
Per quale motivo? Perchè il giocatore voleva così. Ormai avevo rinunciato a qualsiasi tentativo di discutere ulteriormente con i miei giocatori.
Egli si distinse per un unico episodio, col quale vi lascio perchè dopo aver letto questo sarete veramente alla frutta! 🙂

-L’arco
Il giocatore di Gajares sta tardando a presentarsi alla sessione di gioco. Nel frattempo, gli altri decidono che siccome hanno guadagnato un cospicuo tesoro nella scorsa avventura vogliono acquistare nuovo equipaggiamento. Già che ci sono, comprano una certa merce anche per Gajares.
Ora… ad un certo punto arriva il giocatore di Gajares.
Orion gli dice candidamente: “Gajares, dove ti eri cacciato? Ah, guarda che ti abbiamo comprato un ARCO COMPOSITO.”
Gajares, ancora più candidamente, chiede: “CON CHI?!?!?!?!?!”

(Secondo me questo ragazzo e il suo gruppo sono dei geni… poi fate voi! ^___^ n.d.Rennaldo)

[E con questo ho finito di salvare anche questa parte del sito.
Spero solo che qualche membro di questa combriccola legga queste storie e ce ne possa inviare di nuove, dato che sono certo che ne abbiano vissute delle altre n.d.DoppiaR]

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