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God save the Queen

In una serata di pioggia e acqua alta, il gruppo, dimezzato da assenze e ritardi, decide di sperimentare una breve campagna di Chtulhu che ho nel cassetto da qualche tempo, ambientazione la Libia coloniale degli anni venti.

Protagonisti della vicenda il Capitano Umberto Dandolo del Regio Esercito, Lord Finkelton, tuttologo inglese che sogna di aprire a Londra un Museo Universale in cui esporre “manufatti, piante, animali, opere d’arte e schiavi (sic)”, l’archeologo Ettore Candreva e due png amministrati dal Narratore, il razzista direttore del Museo di Tripoli Antonio Samarra e lo storico turco, ospite del governo italiano Abdul Pascià.

Stanno tutti amabilmente conversando al tavolo di un ristorante sul lungo mare di Tripoli, parlando di storia, pare che Abdul si occupi della storia libica preromana e di politica (turca):

Samarra: Sapete, Abdul è un nostro ospite. Nonostante sia turco è un validissimo studioso e molto erudito. Ho saputo che la Turchia finalmente si sta modernizzando, non è più un paese barbaro, non hanno più nemmeno il Sultano ma sono una Repubblica, chi l’avrebbe mai detto, i Turchi…

PG: …

Dandolo: Ma ditemi Abdul, Voi siete uno storico dico bene?

Abdul: Sì può dire così. La Storia non è una semplice vocazione. Il Passato è il nostro Futuro. Ciò che nel passato accadrà non è ancora accaduto.

Dandolo: In che senso scusate?

Al silenzio di Abdul Morosini e Candreva cominciano a discutere di quanto possano significare le parole di Abdul Pascià, fino a quando, esausti da una lunga discussione e perplessi si rivolgono a Lord Finkelton.

Dandolo: E Voi Lord Finkelton cosa ne pensate delle parole del Professore Abdul?

Finkelton: (con marcato accento inglese) Una Repubblica! Che orrore! 

 

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