…Essi arrivano al crepuscolo, la voce suadente nasconde le intenzioni del cuore. Non c’è in loro pietà ne rimorso ne pace. Più di cadaveri ma non vivi. Anche questa notte torneranno. Giovedì, due ore dopo il tramonto…
“Afferra tronco e spezza. Taglia e butta verde tenera foglia. Prendi chiodi e pezzi di ferro e infilza. Col lungo filo ramoso la mazza del troll rafforza. Infine ridendo il cranio del nano batti con forza!” – antica ricetta del clan Troll Ciaccacrani. Si puote giocare mercoledì…
“Siamo tanti e nessun troll. All’attacco!!! Avanti gnoll! Accanirsi sul ferito, divertimento garantito. Su in resta l’alabarda, e la vita più non garba. Punta e taglio non mi sbaglio. Taglio e punta non si spunta. Alla guerra tutti quanti, siamo gnoll e siamo tanti!” – Cantico dell’assaltatore gnoll.
Io vivo tra le ombre e da esse osservo, attendo che la vittima si avvicini. E’ da giorni che la seguo, più della sua consorte io la conosco. Essa vive nell’illusione di poter ancora gioire della bellezza dell’alba: così non sarà. Molti sono i modi per spegnere una candela. Ma il più sublime è fissarla mentre esaurisce l’aria. Ah! Sta arrivando, E’ tempo che prepari il filo di seta. Mercoledì sera non scordate le lanterne…
Se al quarto tratto di corda ancora non avrai ottenuto la confessione, prova con il tormento dell’ Elmo di Lyr, applicato però ad uno dei “suoi” familiari. Puoi star sicuro che otterrai ciò di cui necessiti. Vi aspetto domani al medesimo torrione per discutere di come privare i nostri ospiti del sonno. Elviseo, maestro carnefice di Amnes.
“Frassino, argento, la fiasca consacrata…Abbiamo tutto. Ora, mio fido Orloff scoperchia il sepolcro. Orloff…dove sei finito?….Orloff, ma perché mi stai fissando?…..Orloff, ti pare il momento di….” – giovedì sera, a casa di Orloff.
Tre furono i giorni di festeggiamento e quando il sommo sacerdote levò su di loro la benedizione finale spade e calici furono levati, gli orchi inneggiarono e il terribile occhio tiranno pianse una sola grande lacrima vedendoli volare via verso la provincia di Meskan. Ora il giubilo abbia termine, non più dame ed eunuchi, serrate gli scudi ed avanzate: martedì è il giorno.