Sessione settimanale di puro role playing, dove il gruppo si ritrova nel bel mezzo di una accesa discussione.
Il giocatore G., che ha due personaggi di allineamento opposto (Allarian e Jondò), si ritrova costretto a litigare da solo, dando voce ad entrambe le campane.
Il punto di rottura è inevitabile.
Allarian: Io non sarò mai d’accordo con te, schifoso bastardo!
Jondò: Se mi insulti non arrivi a domani…
e chi più ne ha più ne metta.
In un primo momento, il versatile giocatore si sposta sulla sedia per interpretare i due ruoli poi, stufo di fare il tergicristallo, prepara due bigliettini con i nomi dei PG e li alterna durante il battibecco.
Ma, dopo quasi mezz’ora di magistrale quanto concitato soliloquio, ad un certo punto sospira esausto:
“Non ne posso più, fate qualcosa anche voi!”
Detto, fatto! I malvagi del gruppo, che non attendevano altro, seguono il consiglio alla lettera e massacrano Allarian, il suo PG buono.
G.: Aspettate un attimo… stavo parlando al di fuori del gioco… intendevo solo riposarmi un attimo e lasciare giocare voi!
Gruppo: Si, ma avevi il bigliettino “Jondò”…! Le regole sono regole!
Da quel momento G. conversa (da giocatore) con gli altri giocatori solo quando ha al collo un biglietto di carta su cui ha scritto… il suo nome!