E fu così che Doyle (umano paladino della libertà 5°) andò incontro alla morte come andò incontro a ogni altro ostacolo: caricando col suo spadone.
Paladino di un concetto di libertà molto personale, che comprendeva picchiare bambini e uccidere senza ripensamenti, intraprese una lunga e perigliosa cerca per recuperare il suo status da paladino. Dalle vie di Caledo alla più alta montagna dell’isola, non mancò di trovare sempre nuovi mezzi per allontanarsi dai suoi ideali di bene e caos, mentre l’incantesimo gli infliggeva terribili sofferenze ogni volta che deviava dalla retta via.
E fu in cima alla montagna, nel laboratorio segreto degli orrori, che il mostruoso scultore della carne propose al gruppo in inferiorità numerica il patto scellerato. Di fronte all’offerta di diventare suoi servi, a girare il mondo procurandogli cavie vive di ogni specie per i suoi blasfemi esperimenti, il cuore di Doyle non ebbe esitazioni nel rispondere:
“Accetto“
Fu quando il suo compagno Morrn rispose: “La vita è una cosa su cui non si può negoziare” che Doyle si rese conto dell’errore in cui continuava a perseverare, partendo all’attacco e sacrificandosi per salvare i suoi alleati.
Il giocatore appose la lapide sulla scheda con questo epitaffio:
“Vabbe’, tanto volevo cambiare PG. Ora faccio un nano guerriero.“