Partitina a Dark Heresy, ovvero casini incontenibili nel quarantunesimo millennio. Detenuto 618, uno dei personaggi del gruppo, ha la brillante idea di sparare al quadro comandi di una porta a scomparsa pressurizzata. Una pessima idea- la porta si apre con scatti violenti e imprevedibili. Nemmeno a dirlo, il risultato è tragicomico. Blake Doublegame, il malvivente, scivola nell’interstizio senza problemi di sorta, mentre il tecnoprete Sigma-33 si prende una tranvata così violenta dalla chiusura a scatto della porta da essere trascritta nei registri imperiali. Il Detenuto 618, con il peso della responsabilità di quello sfacelo pneumatico, decide di far vedere come si fa. “Ok, prendo il tempo degli sbalzi d’apertura della porta, e cerco di attraversarla dopo un po’ che si è chiusa- si riaprirà!” (roll roll-fallimento critico.) Nemmeno a dirlo, si schianta contro una porta chiusa. Dopo essersi ripreso dal colpo, il giocatore che muove il Detenuto 618, con aria terribilmente corrucciata, si fa serio, e sussurra. “Dannazione. Devo superare in astuzia la porta…”