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Cattive compagnie

C’è una vecchia regola in d&d: il Master ha sempre ragione.

C’è un’altra regola in d&d, ancora più vecchia: il Master non lo ascolta mai nessuno.

Da un anno e mezzo io la mattina mi sveglio e, ancora prima del caffè, mi verso un bicchiere d’acqua tiepida e ci conto dentro dodici gocce di Tavor.

Ecco i responsabili.

GEL WATERPROOF: Bardo mezzorco è solo un modo come un altro per fare il dito medio al Master. Come a dirgli: puoi inventarti le trame più articolate, i personaggi più raffinati, tanto manderò tutto all’aria alla prima occasione. Suona l’organo, cosa che lo rende incredibilmente potente a patto di trovare una cattedrale nei paraggi. Brandisce una spada leggendaria, che passa di mano in mano da secoli e perciò coerentemente è stata ribattezzata “Sgualdrina”.

DARKCOSO: Inizia con Dark, di questo ne sono abbastanza sicuro. Darkcoso ha il problema opposto di Gel. Si prende troppo sul serio. Lui non gioca a d&d, lui studia d&d. Conosce incantesimi che nessuno conosce. Chiede oggetti da manuali ancora in fase di stampa. Corregge il Master. Vuole potere. Brama conoscenza. Possiede una sacca di tela e un ronzino aerofago di nome Ventoso.

ANNASTRIANNA: Druida, il cui nome, nell’antica lingua degli elfi è A’wyurel (“Detenuta evasa”), vive una vita di contraddizioni. La si può spesso vedere prendersi cura di fiori i piante nei giardini pensili di Waterdepp, e, poco dopo, perdere grosse somme di denaro ai combattimenti fra cani. È cuoca del gruppo e possiede la straordinaria capacità di trasformarsi in un elementare della terra, cosa che spiega l’impressionante quantità di sabbia presente nella zuppa.

CINGHIALE BABBUINO: Barbaro perfettamente inquadrato nella sua professione. Ha un punteggio di intelligenza che secondo il regolamento lo rende parte del regno minerale. A causa di una successione di eventi più o meno fortuiti è entrato in possesso di un’ascia capace di farlo volare, un’abito da monaca e un brutto caso di licantropia da topo mannaro. Ancora oggi i bardi cantano canzoni di una suora incredibilmente pelosa che, planando sui campi di battaglia, decimava gli eserciti squittendo furiosamente. Poi gli stessi bardi vengono banditi dal villaggio.

FIKAEL: Ah, l’istrionismo nella scelta del nome. Un’arte che sembra non voler morire mai. Arciera del gruppo, estremamente capace con l’arco, meno con le frecce. Diplomatica di natura, ama risolvere ogni controversia con le parole prima di uccidere lo sventurato indipendentemente dall’esito della chiacchierata. Il suo nome elfico è Dej’awù, che tradotto grossolanamente significa “Colei alla quale bisogna ripetere continuamente cosa si sta facendo e perché”. Ha come compagno animale un gufo di nome Chiappo che, nonostante il nome, vanta un’impressionante punteggio in intelligenza. Sarà per questo che l’ha abbandonata e alla prima occasione ha aperto un fiorente commercio di schiavi a Baldur’s Gate.

DERMATITE: Sir Dermatite, la cui brama per l’oro è seconda solo al suo disprezzo per ogni genere di pantalone vanta una longevità impressionante se si considera il fatto che si tratta di un anziano in mutande che vaga per il Faerun cercando di rubare, scoparsi o bruciare tutto ciò che è rimasto di bello e sacro al mondo. Guascone, amante del bel vivere e dei piaceri della vita, muore spessissimo a causa del suo cuore ballerino e della sua passione per i prostituti. Nel gruppo funge da diplomatico, spia chiacchierona e scudo torre.

 

 

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