R.I.P.

Con questa epigrafe ricordiamo l’allegro spirito del giovane Caspar, chierico di 8° del Signore del Mattino. Raggiunse il suo signore in una fredda e grigia notte nevosa. Un giovane Drow Teurgo Mistico dedito al culto di Elistrae, signora della Luna, osservava rapito i fiocchi di neve che cadevano dal cielo e, con estro poetico, asserì che erano pezzi di Luna che cadevano su Toril come dono di Elistrae. Il nostro chierico, capace di arguti motti di spirito, disse al drow “Ma lo sai che la Luna è fatta di formaggio?”. Lo vogliamo ricordare così, incenerito da una esplosione solare lanciata da un Drow che gridava “Muori, blasfemo!!!”

I pg sono arrivati nel cuore dei piani, un luogo psichedelico formato da scale che finiscono in portali…. e attorno solo multicolori venti di magia grezza mortale…. fu cosi che l’impavido chierico ansioso di combattere contro una divinita fece le scale di corsa… le sue ultime parole furono “SCIVOLO!”

Vogliamo ricordarlo così mentre sorride giulivo alla vista dei troll nella palude… Mentre decide, garrullo, di usare la bacchetta dei fulmini da poco rinvenuta… Mentre scaglia il primo fulmine verso il troll… Mentre NON si rende conto di essere con l’acqua alla cintola… Mentre il fulmine attraversa buona parte della palude grazie all’acqua stagnante, colpendo così anche lui e la sua bacchetta, che sovraeccitata, esplode assieme a tutte le cariche ancora da utilizzare, rendendolo simile ad una polpetta stracotta… I suoi compagni (balzati sul più vicino albero alla vista della bacchetta) qui posero.

Vogliamo ricordarli cosi’: mentre al grido di “tanto se si trova cosi’ vicino a dei personaggi di quinto livello non puo’ essere roba grossa…” entravano nella tana di un drago rosso grande wyrm… Vogliamo ricordarli cosi’: mentre trovano tesori immensi e non si facevano nessuna domanda… Vogliamo ricordarli cosi’: mentre si mettevano a fare gli idioti senza nemmeno allontanarsi dal tesoro e ad intascarselo tranquillamente… Vogliamo ricordarli cosi’: assieme al drago, appena tornato dalla caccia e quasi incuriosito dalla loro presenza cosi’ spavalda… che li ha uccisi con un *Ahem* da 24d10+12. Vogliamo ricordarli cosi’: 2 pomeriggi per fare le schede, 20 minuti per buttare via tutto.

Fu durante un’avventura nelle terre del Ravenloft (dove mediamente la nebbia permette una visibilità di 4,5m) che Zenith si lanciò “Volare”, in mezzo ad un bosco, per poter così librarsi sopra le cime degli alberi e tentare di scovare dall’alto la casa dell’eremita che lui e il suo gruppo stavano cercando (non riportiamo qui cosa dissero i suoi amici nel tentativo di dissuaderlo)… Non vedendo assolutamente nulla, se non banchi uniformi di nebbia, Zenith decise che sarebbe stato molto più intelligente lanciarsi in una planata in avanti, per vedere quantomeno i dintorni… Dopo circa 50 metri, si spalmò contro un albero che la nebbia gli aveva nascosto fino a quando non era oramai troppo tardi… Rilazatosi ore dopo (il suo… Leggi tutto »Zenith, mago 8°/incanta spade 4°

La capitale era attaccata e devastata da un possente Balor affiancato da due lich. L’esercito era stato sbaragliato, ma dalla calca di gente in fuga emerge una luce bianca: il sommo chierico di Heroneus, che grida:”VAI VIAAA!” e sbattendo il suo bastone sul terreno apre un enorme varco extradimensionale. Il Balor è come risucchiato ma tenta di opporre resistenza a questa forza che lo trascina via. Proprio mentre il Balor stava cedendo alla forza del portale un nano paladino salta sul braccio del demone e urla:”Ah ah, SEI MIO!” e venne risucchiato insieme al demone. I compagni andarono a brindare in taberna.

Il gruppo, dopo mille peripezie, missioni leggendarie e avventure disumane, prese accordi per una missione con il dio Nerull, il quale però non mantenne fede ad alcune promesse. Il coraggioso barbaro si piazzò di fronte al dio, lo prense per il bavero, e gli gridò in faccia: SENTI NERULL… Il vecchietto con i capelli verdi non la prese alla leggera. I compagni sghignazzanti posero…

Ci piace ricordarlo cosi il nostro Jason quando in preda ad un attacco di pazzia (effettivamente nelle situazioni critiche doveva fare un tiro salvezza) si gettò nella tana del drago vestito di solo perizoma, con un cucchiaio di legno in mano e una pentola in testa. Il drago ridendo pose (si tenne il perizoma)

Ci piace ricordarlo cosi il nostro fiero e combattivo coboldo che seppur deriso accompagnava e difendeva i suoi amici di avventure. Dopo uno scontro epico il prode rimaneva con 1 punto ferita e rivoltosi agli amici in cerca di cure, quest’ultimi, che non mangiavano da circa 3 giorni, lo guardarono famelici con un libro tra le mani. Beh quando il Dm fa trovare un libro intitolato: “1000 modi per cucinare un coboldo” che vi aspettate!!!