questa è una vecchia storia che mi è improvvisamente tornata in mente.
Il gruppo,per garantirsi un pò più di protezione,decide di costruirsi un carro corazzato per gli spostamenti.
Il gruppo è piuttosto numeroso,ed il master(io),più che il progetto di un carro si vede consegnare l’abbozzo di una piazza munita di ruote,una cosa immensa e spaventosa.
Il dm non dice niente pur essendo l’unico a quanto pare ad aver notato un certo dettaglio,e procede nella stima del costo e del numero di cavalli necessari a trainare quell’abominio.
Finalmente dopo aver speso mesi di tempo ed un vero e proprio capitale la fortezza mobile è pronta e tutti si affrettano a prenderne possesso.
A quel punto il master dichiara:”e ora con questo coso che pensate i farci?è troppo grande per passare su qualsiasi strada eccetto una o due,e comunque non attraverso qualsiasi porta cittadina, e non potete certo muoverlo sul terreno accidentato…”
Ecco che dal gruppo comincia a partire una sarabanda di colorite imprecazioni(decisamente istruttivo da un punto di vista linguistico dovrei dire…)finchè non si fa avanti il guerriero con il suo meritatissimo punteggio di intelligenza(non ricordo di preciso quale fosse,ma giuro che era basso,molto basso…).
“Uharg!!!io dò fuoco a quel coso inutile”
Fu forse per il fatto che tutti gli altri erano impegnati e bestemmiare in serbocroato,ma nessuno prestò attenzione a quanto detto dal guerriero che così fece un bel falò di tutta la fatica del party.
Bruciarono nell’ordine:
il carro.
i cavalli che nessuno si era dato la pena di staccare dal carro.
l’equipaggiamento lasciato all’interno.
il denaro del gruppo conservato anche esso all’interno(qualcuno potrebbe obiettare:”ma il metallo non brucia”verissimo,provate però a commercializzare voi una casuale lega di metalli fusi).
un paio di membri del gruppo che si erano ritirati dentro a dormire.
inutile dire che il guerrierovenne pestato a turno da tutti gli altri appena si accorsero di tutto questo(vale a dire circa tre ore dopo)