Purtroppo per i nostri eroi, i tizi incappucciati hanno la misteriosa abitudine di lanciare l’incantesimo “ragnatela” ogni tot di tempo lungo i bordi delle strade che percorrono.
Completamente invischiati dalla viscida sostanza, il gruppo sostiene un lungo e sostanzialmente surreale interrogatorio. Gli esseri, che insistono a nascondere
il viso nei loro cappucci, nonostante tutti i presenti li abbiano riconosciuti quali famigerati draconici, dichiarano di essere anche loro alla ricerca di un misterioso bastone che è stato trafugato da un loro tempio da un ladro.
Preso da parte Riverwind, i nostri eroi gli chiedono di nuovo dove diavolo ha trovato il bastone che sta portando adesso Goldmoon. Offeso nell’amor proprio Riverwind sostiene fiero
di essere sicurissimo di non averlo rubato… o almeno pensa, forse… visto che non si ricorda assolutamente più niente. La giornata sembra quindi destinata a trascorrere discorrendo di amenità e verghe portentose con un gruppo di draconici incapucciati, ma la situazione viene improvvisamente sbloccata quando Goldmoon decide, con una certa dose di incoscienza, di mostrare
il proprio bastone fino a quel momento tenuto nascosto (sul dove, si accettano illazioni):
“E’ questo quello che cercate?” dice improvvisamente sfoderando non si sa da dove il magico artefatto.
“Certo, è proprio quello rubato dal nostro tempio” rispondono quelli, un po’ sorpresi e turbati.
“E come facciamo ad essere sicuri che è stato proprio rubato?” chiede furbescamente la barbara delle pianure.
“Beh, ora ce lo riportiamo così vi mostriamo che è stato rubato…” dice astutamente uno dei tizi, che ha capito il gioco il gioco della fanciulla e dopo ce lo spiega anche a noi.
“Ehm, no, PRIMA ci dimostrate il furto e POI ve lo restituiamo…” prosegue Goldmoon
“Dentro il tempio c’è uno spazio dove…” inizia uno degli incappucciati prima di essere interrotto da un ironico Caramon “Sì, sì, dove ci sta veramente bene quel bastone, magari ci saranno anche le tendine intonate alla pietra azzurra…”
La battaglia verbale, destinata così ad andare avanti per eoni, viene però bruscamente interrotta da un rimorso etico della troppo buona Goldmoon:
“Se è vero che è stato rubato, questo appartiene legittimamente a voi”, dichiara tra gli sguardi allibiti dei suoi compagni che hanno, in quel momento, una visione della futura totale devastazione del mondo di Krynn. Ma anche i draconici sono rimasti spiazzati dall’offerta.
“Ehm, no! Non lo vogliamo più!” dice confuso uno di loro “Il bastone ce lo prenderemo con la forza!” continua a vaneggiare con il cervello completamente in tilt.
Quindi si lanciano tutti incomprensibilmente all’attacco, generando un’immensa ondata di gioia in Caramon che da circa mezz’ora scalpitava dalla voglia di massacrare i tizi che tanto, diceva, sono draconici e vanno attaccati… non si deve perdere tempo a parlarci.
“Perché?” gli chiedono i compagni pronti a ricevere l’attacco.
“Perchè la storia comincia con il gruppo che attacca un gruppo di draconici…” risponde serio Caramon flettendo i bicipiti e sorridendo al nemico.
Nessuno ha avuto il coraggio di chiedergli di quale storia si tratti e dove diavolo l’abbia mai letta.