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Ai confini della fantacomicità 5

Capitolo 5

I nostri eroi erano ormai penetrati nella fortezza al centro del cratere, e dopo essersi rifocillati e ben riposati, avevano deciso di proseguire la loro crociata.

Al mattino, Arkain e Loki si erano svegliati di buon ora, per pregare il loro dio St. Cuthbert (ancora in ospedale in prognosi riservata), quando Loki nota Rendar affaccendato a scrivere qualcosa, indi avvicinatosi al prode mezzorco, caduto in depressione, gli domanda: “Buongiorno Rendar, cosa stai scrivendo con tanta attenzione? – silenzio – a proprosito…ma tu sai scrivere?!…”, e Rendar: “Mah nulla! Stavo segnando degli appunti per il mio trattato sulla storia della filosofia contemporanea, sto scrivendo una relazione sul pensiero metafisico Schopenhaueriano ed all’occorrenza, approfittandone del tuo interessamento, volevo chiederti cosa ne pensavi…”, i due cominciarono a dissertare sul pessimismo filosofico dell’autore, alquanto animatamente.

Arkain, Alun, Adam e Gennaro Scapece furono colti da un’ ischemia e stramazzarono al suolo privi di conoscenza…

Luthien e Dago, per ammazzare il tempo, giocavano alla morra cinese…

Finalmente pronti, si misero in marcia…

Arkain:”Però è strano! siamo entrati da una porta che non corrisponde a dove porta la strada…non può essere che un edificio circolare non abbia corridoi comunicanti…”

Adam:”Giusta osservazione!”

Gennaro:”Capo! E’ o’ ver! Pure Je ce steve penzann'” (Mio signore, costui mi ha letto nel pensiero, stavo per dire la stessa cosa).

Alun:”Significa che il corridoio sarà un giro obbligato”.

Luthien:”Bene allora io cerco trappole…” dopo aver tentato di scovarne qualcuna “non ci sono trappole in questo corridoio…”

tutti erano un po’ perplessi e la ladra sentendosi osservata esordì: “Forse è giunto il momento che cominci a prendermi un 20 automatico…perdo 2 min…ma che sarà…almeno così sarò sicura…”

Entrarono in una stanza dove c’erano delle scale che portavano verso il basso…Luthien non poteva pensarci:” ma come? scendono? non è possibile…le scale vanno solo verso l’alto!”

Loki e Rendar trattennero una risata:”Humpf!”, mentre Arkain e Adam si scambiavano pizzicotti, nella speranza di svegliarsi e scoprire che era tutto un sogno…non era un sogno!

Dago…non sapeva se ridere, dormire, incoccare una freccia, sguainare il pugnale o semplicemente restare li fermo ad osservare…fortunatamente optò per l’ultima…

Luthien rassegnata, disse:”allora io scendo, vado avanti che mi posso muovere silenziosamente e so nascondermi bene…”

“vengo anche io” disse Alun, “Anke noi verremo” dissero in coro Adam e Rendar, “pure io pure io” disse Loki, sentendosi escluso…

“No tu no” fu la risposta.

Scendendo le scale, Rendar mise un piede in fallo, il fallo non era molto contento dell’accaduto, e provoco un po’ di trambusto, indi Loki, Dago ed Arkain si fiondarono preoccupati verso le scale…in fondo alle scale c’era una porta aperta…una sorta di studietto…dove Luthien scorse una mezzelfa intenta a leggere qualcosa, ma il fragore provocato dai tre baldi uomini in armatura, la mise in allerta…e quando si volse, vide l’intero gruppo alla soglia della porta…

Luthien avanzò scoccando una freccia, che miseramente mancò il bersaglio, e tutti i compagni dietro si appiattirono tipo patelle, sulle pareti della scalinata…venne il turno di Alun che decise di coglierla ai fianchi, e con tutta la sua flemma (ora si chiama così) le si affiancò…ma non riuscì a sfiorarla…poi toccò ad Adam, che distratto da un ammiccamento della giovane mezzelfa, perse il filo della formula del suo potere psionico, insomma fece cilecca…era il turno di Rendar, che con pochi passi aggressivi, ma pur sempre in crisi depressiva da omicidio, era li li per vibrare il colpo, quando incrociò il suo sguardo con quello della femmina mezzelfa, che con due occhi tipo cane coccoloso, fece perdere la concentrazione alla belva verdastra, mandando a vuoto l’attacco…e subito dopo, con un cenno della mano (precisamente alzando il dito medio) e pronunciando parole incomprensibili, ella svanì.

Una serie di schioppi di dita furono le uniche cose che si sentirono dopo la sua sparizione.

Luthien: “Io cerco nella stanza”

Non trovò nulla…con somma soddisfazione del gruppo.

“Vabbè…torniamo su” disse Adam, e si incamminarono, finalmente le scale presero le sembianze che Luthien aveva sempre sostenuto.

Pochi passi fuori dalla stanza, si ritrovarono nel corridoio che un giorno prima avevano attraversato, e passando nei pressi dell’ingresso da loro usato, notarono qualcosa, l’antro del Drago rosso, non era vuoto come si aspettavano…ma un gruppetto di scheletri era li ad aspettarli…tutti si grattarono la testa…poi si pensò al peggio, seguì un attimo di panico, dove nessuno sapeva cosa fare…poi si giunse alla conclusione…”Sono solo scheletri!” disse Loki.

Anche un attimo di silenzio seguì quest’ultima frase, nel quale i compagni cominciarono a domandarsi: “ma se sono scheletri…le nostre armi non gli faranno granchè male…”, “Già!…servirebbero delle armi contundenti…bla bla bla…”.

Intanto, il gruppo di scheletri cercava di attirare l’attenzione su di sè, gorgogliando strani versi, tipo: “ehm ehm…coff coff…e tricche e ballacche”…

Finalmente giunsero alla conclusione di intraprendere battaglia.

Tutti…ma Rendar, per primo, seguito a ruota da Adam disse, guardando il drago scheletrico: “Uhmm…quella costola incrinata mi ricorda qualcosa…e anche quegli altri…”

e Adam: “Me la ricordo anche io…ma forse aveva la pelle un po’ di tempo fa…” – Gennaro Scapece non si fece attendere: “Vai Capo! Facimm’ ambress! Ca si o’ purpetièll era a cas’ e vierno…cchist cu tutt’o spazzio ca tene mo facce pa’ casa a mmare! (Forza mio signore Adam! Che non credo ci occuperà per molto viste le sue condizioni! Che stavo pensando, dato che l’illithid era un antro confortevole e caldo per i periodi freddi, questo drago scheletrico potrebbe esserlo al contrario per i periodi caldi!).

Dago fu assalito dai ricordi dei giorni precedenti, e sperava che non accadesse di nuovo ciò che era accaduto in precedenza, quando il drago era ancora bello colorito…

infatti…il drago, dalla memoria da elefante, scagliò il proprio morso su Dago…che non subì gravi danni…e per questo cominciò a prendersi gioco del drago-scheletro: “ah ah ah…non può neanche sputare…ah ah ah”

Un enorme gocciolone pendeva dalle teste calve degli scheletri, mentre i compagni di Dago facevano finta di non conoscerlo, guardando altrove…mentre Rendar e Loki ripresero il discorso filosofico abbandonato poco tempo prima…

Il drago innervosito dal comportamento di Dago gli scagliò una codata, all’urlo: “Osso per Osso, dente per dente”, così Dago, che non riuscì ad evitare il colpo, si ritrovò con diversi vuoti nella dentatura…barcollante, e poi a terra.

Questo fece arrabbiare il gruppo di eroi, cha scatenò tutta la propria possenza…almeno quasi…Rendar ancora non si era ripreso dal trauma depressivo da omicidio, non riusciva a mietere vittime…la cosa gli dava alquanto fastidio, addirittura Arkain riuscì a fare di più del barbaro.

La crisi depressiva peggiorava…

Luthien, in una delle sue crisi di indecisione, scoccò una freccia gelida, che non sortì effetti sullo scheletro del drago, alchè Loki, con una sottilissima freddura: “Luthien, non puoi freddare, ciò che è stato precedentemente freddato già una volta, è come tentare di scaldare un fuoco”…Luthien fece finta di capire…mentre Adam ed Arkain ebbero un’illuminazione, anche Alun s’illuminò (per par condicio) e in una combo micidiale il fuoco divampò tra gli scheletri (insomma tutti ebbero un’illuminazione)…

Superato l’ostacolo scheletro, si proseguì per il corridoio designato.

Giunti dinanzi ad una porta; Luthien si fiondò avanti per prima: “Apro io apro io apro io…” – e il gruppo in coro: “…e apri tu…” – la ladra colta da una crisi di panico mista ad una crisi mistica, cominciò a dire: “ora scocco!…no prima vedo quello che c’è poi scocco!” – e i compagni “e se ci sono prigionieri dentro?” – “Allora appena si apre vedo cosa c’è…se c’è qualcosa di diverso da noi scocco!” – “Luthien…quante possibilità ci sono che da li dentro esca qualcosa diverso da noi? siamo un elfo, un mezzorco, 3 umani e un mezzelfo!…” – e nel mentre che si apriva la porta, Luthien ebbe un lampo di genio: a porta quasi aperte, la ladra, chiuse gli occhi e scoccò una freccia…”che ho preso?” – tutti si passarono una mano sul viso…

Due drow erano nella stanza, non molto contenti di ciò che era entrato e di ciò che stava per entrare…

Una palla di fuoco inondò con le proprie fiamme il corridoio antestante la stanzetta dei due drow, tutti riuscirono in qualche modo ad evitare tutti gli effetti dell’incantesimo…tranne uno: …Rendar…

Arkain, mosso a compassione, si avvicinò al mezzorco, scrollandosi di dosso polvere e cenere: “su dai…sei ancora vivo dopotutto…”

a Rendar la cosa non andava giù…anche Arkain era riuscito ad evitare la palla di fuoco…

Adam ricambiò l’accoglienza dei drow, e ne folgorò uno.

Loki partì alla carica, e con un leggero tocco della sua spada, ferì a morte il secondo drow, poi disse: “Dai Rendar…finiscilo tu…”, Rendar, sprezzante ed orgoglioso disse: “Io non ho bisogno della compassione di nessuno” e all’urlo di “NUTELLA!”, spalmò il drow sulla parete Nord della stanza, componendo un arazzo RossoNero degno della fossa dei leoni allo stadio S. Siro…(che l’impresa di pulizie AO s.r.l. “Puliamo tutto dalla Alfa all’Omega” sta ancora cercando di scollare dal muro con l’ausilio di stecche, solventi chimici e acqua bollente)…

Un sorriso tornò sul volto del mezzorco…

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