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I SdBdMN – Parte 1

Su “gentile” richiesta dei vari membri dell’Elfoladro, provvedo in queste Tales a salvare le avventure del gruppo dei “Signori della Bettola di Minas Neyr” che si trovavano in una loro sezione apposita nell’ormai scomparso “Il GdR by Rennaldo”.


Iniziamo anche questa volta con il copiare&incollare la presentazione scritta dal loro DM:
“Mi presento: sono un povero Master di quelli che inventano enigmi complicatissimi (del tipo che per aprire una porta occorre girare tre menhir nella direzione dei punti cardinali est, ovest e sud) e che vengono demoliti spiritualmente ed emotivamente da quei maledetti giocatori che non arrivano a capire il semplicissimo significato di un’oscura pergamena e sfondano la porta con un Anello dell’Ariete… 🙂
Ho deciso di prendermi una divertente rivincita citando tutte le situazioni stupide ed assurde in cui si sono cacciati, ma anche le più divertenti perchè non riuscivo a trattenermi… insomma, dai, voglio ridere un po’ anch’io! 🙂

Ma passiamo a presentarvi il gruppo dei miei personaggi, ed a citare uno per uno i loro “momenti di gloria!” Ecco a voi i Signori della bettola di Minas Neyr! Vi consiglio di leggere le loro intrepide avventure in quest’ordine, ma potete saltare a vostro piacimento i personaggi che vi stanno antipatici. 🙂 Inoltre, non tutti hanno dei momenti di gloria degni di nota.”

Olmo il Guerriero
Tralasciando l’origine di questo nome (affezionati di Mai dire Goal, unitevi!:) che già di per sè è tutto un programma, bisogna dire che in origine Olmo era un personaggio riuscito abbastanza bene, un forte guerriero con un alto senso dell’onore e che soprattutto picchiava in una maniera mostruosa anche al primo livello; aveva anche ottime prospettive di diventare il capo trainante del gruppo… in origine.
Già… perchè vediamo cosa gli è capitato in seguito. Cominciamo da un episodio che definisce nel modo migliore il carattere di questo… questo… questo essere.

-Il “Tah-Dah!”
Olmo e i suoi compagni sono ancora di primo livello, e stanno esplorando una caverna infestata da goblin alla ricerca della ghiandola del veleno paralizzante di un vermeiena che serviva ad uno stregone che li aveva assoldati per trovarla.
Girano per vari corridoi, senza trovare praticamente nulla, ma soprattutto nessuno.
Spazientito, il giovane Olmo cosa decide di fare?
“Basta! Adesso entro nel primo corridoio che trovo, getto avanti la lanterna e urlo: -Tah dah!!!!!!!!-“
Sguardo inebetito da parte mia. Gli chiedo: “Lo vuoi fare veramente?”
“CERTO che lo voglio fare! Non c’è mai nessuno qui!”
Il prestante Olmo esegue la sua prestigiosa manovra, e… sorpresa! Il corridoio in cui è appena entrato brulica di goblin!
Il giocatore che controlla Olmo (che aveva giocato più volte con me ed era convinto che ce l’avessi con lui… io????) si infuria: “Ecco! L’hai fatto apposta!”
Beh, vi assicuro, quella è stata l’unica volta che ho fatto vedere ad un giocatore parte dei fogli sui quali avevo descritto l’avventura.
I goblin c’erano veramente.
Il giovane Olmo riuscì poi a salvarsi in quanto la lanterna lanciata aveva prodotto una lucente fiammata una volta rottasi sul terreno, per cui i goblin, creature sensibili alla luce, erano rimasti temporaneamente abbagliati.
Che dite? Sono stato troppo buono?
Beh, contavo che questo grande eroe si sarebbe redento dopo un simile episodio, e che avrebbe perso la sua stupidità… ma mi sbagliavo. All’inizio dell’episodio seguente ebbi un barlume di speranza, che fu però rapidamente cancellato. Leggete perchè.

-Il Trono di Pietra
Successivamente all’incontro con i goblin, i personaggi si imbattono in un fiume sotterraneo.
Olmo e Luin, una giovane e carinissima maghetta elfa, dato che possiedono l’abilità nuotare decidono di immergersi per vedere dove va a finire.
Problema: quel fiume, nella mia mappa, non finiva. Era semplicemente decorativo.
Li avverto: “Guardate che il fiume passa per la caverna ma si infila in un canale, se volete entrarci dovrete nuotare totalmente immersi.”
Olmo risponde senza esitazione: “Lo vogliamo fare.”
Li faccio nuotare per qualche round sott’acqua, poi comincio i check per la Costituzione per vedere se trattengono il respiro.
“Siete sicuri di voler andare avanti?” gli chiedo.
“Certo!” risponde Olmo. La giocatrice che impersona Luin è un po’ meno convinta, ma procede ugualmente.
Ad un certo punto, mosso da un malsano sentimento di pietà, gli faccio trovare un piccolo pozzetto che sale verso l’alto, a cui si possono affacciare per respirare, ma solo uno alla volta. L’altro che sarebbe rimasto in acqua avrebbe dovuto effettuare un check assurdo, tipo con penalità -8 o qualcosa del genere (erano vari round che stavano in acqua).
Olmo si offre di far respirare Luin.
Che atto eroico!
Peccato che così facendo affoga. O meglio, sarebbe affogato se la gentilissima Luin non avesse ricambiato il favore effettuando una respirazione bocca-a-bocca in acqua (devo ancora ricordare come sono riuscito a farmi convincere che poteva farlo…) e salvandolo per il rotto della cuffia.
Questo diede inizio all’amore tra i due personaggi.
Amore platonico, penserete voi.
Conoscendo Olmo?
Naaaaaaaaaaaaaaaa…
I due decidono di tornare indietro da dove sono venuti, e così possono continuare l’avventura. Da allora, credo che Olmo abbia semplicemente aspettato il momento in cui il party si sarebbe riposato, per “riposarsi” in maniera diversa…
Tale occasione giunge quasi alla fine dell’avventura. Il party ha appena sconfitto un capo dei goblin, e si è acquartierato nella sua stanza del trono. La piccola tribù di goblin è in fuga, per cui nessuno infastidirà i personaggi se essi fanno un pisolino nella sala del trono o nella saletta attigua.
Olmo e Luin riescono a convincere gli altri a dormire nella saletta attigua.
Li avverto: “Credo di aver capito cosa avete intenzione di fare… guardate che il suolo è roccioso e irregolare, non stareste molto comodi…”
Olmo risponde prontamente: “Ma non c’è un qualche mobile? E’ una sala del trono!”
“Appunto” dico io “Non è una camera da letto. C’è il trono, un trono delle dimensioni di un umano, che era imponente per i goblin ma che si adatta a voi. E’ scolpito nella pietra, quindi è un po’ freddo, ma dovrebbe essere comodo.”
“Va benissimo!” urla Olmo.
I due si mettono a copulare più o meno selvaggiamente sul trono di pietra.
Alla fine devo avergli fatto giocare il dialogo dopo l’atto, perchè mi ricordo che Luin deve aver detto: “Però, mi è piaciuto! Dovremmo farlo più spesso su un trono di pietra.”
Olmo fa una faccia pensierosa.
Che ci crediate o no, Olmo è riuscito a convincermi che da quel momento si sarebbe portato dietro il trono di pietra, il cui peso era di poco inferiore al limite massimo che poteva sollevare.
Voi direte: ma l’avrà usato anche in situazioni eroiche, l’avrà lanciato addosso ai nemici!
No.
L’ha usato sempre e solo per quel particolare fine per cui era stato usato la prima volta!!!

Ma passiamo ad altro

-Il Colpo alla Testa
Questo è un episodio piuttosto breve.
I personaggi sono saliti di un livello, si trovano a Minas Neyr (una città del mio mondo fantasy) e vogliono rubare i cavalli della guarnigione perchè devono assolutamente raggiungere un villaggio vicino in breve tempo.
Olmo si avvicina alla guardia che custodisce l’entrata della guarnigione.
“Voglio entrare.” dice.
“Chi sei? Non credo di avere il permesso di farti entrare.” risponde la guardia.
“Se cerco di entrare con la forza cosa fai?” chiede Olmo.
“Beh, sarò costretto a rispondere con la forza.”
“No, non ci credo, non mi colpirai mai.”
“Attento, bellimbusto, non farmi innervosire.”
“No, sono sicuro. Non mi colpiresti mai. Dai, guarda, mi tolgo l’elmo. Colpisci qui sulla testa!”
Sguardo inebetito della guardia (e del Master:).
“Su, dai, colpisci!”
La guardia ha colpito. Di piatto. Olmo è svenuto (o qualcosa del genere, ma mi ricordo che si era fatto un male cane).
Il trono di pietra cade sui piedi del personaggio che gli stava dietro. (questa l’ho aggiunta adesso, ma realisticamente sarebbe avvenuto!:) n.d.DM)

-La Fine di Olmo
Eh, sì, dobbiamo giungere prima o poi tutti alla fine.
Ma non in questo modo.
Olmo e gli altri sono saliti di nuovo di livello, ed hanno incontrato un po’ di PNG abbastanza potenti che li aiutano. Si sono avventurati nelle caverne vicino al villaggio delle Amazzoni perchè devono recuperare un cofanetto magico in cui è racchiusa magicamente l’anima della Regina delle Amazzoni intrappolata prima della Guerra del Massacro (in poche parole, secoli prima).
Dopo varie svolte, giungono ad un ennesimo bivio.
Tutti gli altri giocatori: “Andiamo a sinistra!”
Olmo: “No. Io vado a destra.”
L’adorabile Luin non era presente in quella sessione di gioco, per cui nessuno riesce a convincere Olmo a seguire gli altri.
Olmo si avventura a destra.
Percorre vari corridoi, trova un altro bivio in cui un corridoio è bloccato da un Cubo Gelatinoso incastrato.
Saggiamente, decide di non combatterlo e si avventura dall’altra parte.
Arriva in una stanza costituita da una voragine centrale e da un sottile camminamento che la percorre ai lati. Io amo le stanze fatte in questo modo, scusatemi ma è la mia piccola mania da Master… 🙂
Credete che Olmo vi sia semplicemente caduto?
Noooooooooo!
La sua maestria nell’arte dell’assurdo è ben peggiore!
Percorre così questa stanza e arriva nella successiva, che è formata prevalentemente da cristalli. Sì, anche preziosi. Olmo si mette ad arraffarne un po’, ma ad un certo punto sente uno scricchiolio.
Si gira: un Golem di cristallo (di vetro secondo il manuale, ma vabbè…) si stacca dalla parete e comincia a muoversi verso di lui.
Ora, cosa mai avrà fatto il buon Olmo?
Sarà scappato?
No, mai!
Avrà combattuto?
No, troppo semplice.
“Mi faccio seguire fino all’altra stanza, mi acquatto appena dietro l’angolo dell’entrata e appena arriva lo colpisco alle gambe per farlo inciampare e cadere nella voragine!”
Un’idea eccellente.
Peccato che per colpire un Golem serve un’arma magica. Che Olmo non aveva. (ce l’avevano i PNG che aiutavano il party, ed anche due o tre del party, ma Olmo era solo… heehee…:)
Olmo mette in esecuzione il suo intelligentissimo piano, ed appena il golem arriva sferra una poderosa spadata alle sue gambe.
La mia descrizione è stata questa:
“Il golem incassa il colpo senza fare una piega. Gira lentamente la testa di cristallo e ti guarda. Ti sorride con un sorriso di cristallo, e solleva la sua spada di cristallo, dopodichè la cala su di te.” (Tiro i dadi, mentre lui urla “FUGGO! FUGGO!”)
“La spada di cristallo ti colpisce alla spalla, lacerando la cotta di maglia, la tua spalla, il tuo petto, ed uscendo dall’altra parte.” (2D12 di danno erano troppi per lui, aveva già subìto altre ferite 🙂
Ma per finire l’opera e premiare la stupidità di colui che voleva andare in giro da solo, il golem di cristallo solleva entrambi i pezzi di Olmo, e li scaglia nella voragine.
Con Olmo vennero persi i seguenti oggetti, che lui aveva voluto tenere perchè “era quello che moriva di meno e quindi poteva resistere”:
– Un anello di protezione +1
– La ghiandola del vermeiena della prima avventura (che non erano riusciti poi a dare allo stregone perchè costui era morto per varie vicissitudini), la quale poteva paralizzare i nemici al tocco, e le mancava ancora un po’ di veleno.
– Un Otre d’Acqua Infinita (secondo me l’oggetto più utile in qualsiasi mondo fantasy)
– Uno scudo +1 ingioiellato che si combinava con una spada +1 ingioiellata che avevano precedentemente trovato e che insieme avrebbero avuto poteri maggiori, ma la spada l’aveva tenuta un altro personaggio.
– Un Anello dell’Ariete, capace di sfondare le porte che abbiano cardini.
– Il trono di pietra (che non poteva mancare)
Ma la cosa più bella è stata il commento di Luin, in seguito, quando le fu raccontata la vicenda. Si disperò? Si strappò i capelli?
No.
“Ma che stupido!”

Ebbene sì, siamo giunti alla fine per il nostro povero Olmo. Tuttavia, il suo posto tra i compagni di avventura venne prontamente sostituito dal personaggio successivo del suo giocatore.
Purtroppo (o per fortuna, dipende) il suo successivo personaggio si dimostrò molto più assennato (beh, ci voleva poco!:) ma non abbastanza da non creare un ulteriore aneddoto sul suo conto. Inoltre… il suo nome si è rivelato un capolavoro.
Lo nominiamo perchè ne è degno: signore e signori,

Orion Alserion il Guerriero
(Per chi non lo sapesse, l’areoporto di Bergamo si chiama Orio al Serio. Senza questo piccolo particolare, il nome era anche bello, ma sapendo questo è semplicemente risibile. 🙂
NOTA: Mi è stato chiesto di precisare che la paternità del nome Alserion è dovuta non al giocatore che impersonava Orion, bensì a quello che impersonava Himnar il Ranger, di cui si parlerà in seguito.

-“Respingerò quel fulmine!”
I personaggi si stanno scontrando contro una cattivona, di nome Arysta, una seguace della setta di Mogar, una setta di invasati che cerca di far ritornare i Demoni nel mondo. Originariamente era una ladra, ma l’appartenenza alla setta le ha donato numerosi poteri, e può anche lanciare alcuni incantesimi.
Orion, durante un’avventura, ha trovato una spada su cui Identificare non dà nessun risultato (è un’arma mitica e non si rivela facilmente ai comuni mortali). Tuttavia, in un’avventura più recente è stato in grado con un colpo di spada di neutralizzare un complicato incantesimo di evocazione che legava un Demone al Necromante che l’aveva evocato. Colpendo il Necromante, questo è stato avvolto da una luce verde, che è durata per alcuni round durante i quali lui e Orion sono rimasti paralizzati, dopodichè l’incantesimo è stato neutralizzato e il Demone è scomparso.
Orion è così convinto che la sua spada neutralizzi qualunque incantesimo.
Ma torniamo alla battaglia. Arysta è balzata grazie a “Salto” oltre un fiume, e si sta preparando a lanciare un Fulmine.
Orion la vede, e capisce che il bersaglio è lui.
“Voglio riuscire a neutralizzarle il Fulmine.” dice.
Io, che in quel momento mi sono un po’ tradito, ho risposto: “Ma sei lontano!”
“Lo respingo usando la spada magica come una mazza da baseball.”
Io, che ormai sono abituato alle stranezze di questo erede di Olmo, chiedo: “Sei sicuro di volerlo fare?”
“Certo! Mi posiziono così, vedi?” (intanto il giocatore mima la posizione: tiene la spada di frote a sè, in piedi. Dice che quando arriverà il Fulmine lo colpirà e lo neutralizzerà)
Arysta lancia il fulmine. Io lo avverto: “Hai un’ultima possibilità. Non vuoi buttarti di lato? Vuoi provarci veramente? Guarda che potresti fallire automaticamente il tiro-salvezza.”
“Respingerò quel fulmine!!!!!”
Si è preso un fulmine da 25 danni in faccia.

Ma signore e signori, non finisce qui!
I Signori della bettola di Minas Neyr presentano numerosi altri casi di insanità mentale. (che vedremo nella prossima puntata. n.d.r.)

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