Ecco altre tre storie “salvate” dal sito di Rennaldo:
-SIETE DELLA “VERA FEDE”?
A questa frase celebre va associata una particolare malattia che definiremo “La Sindrome del Grande Mazinga” e che affliggeva (in stato ormai avanzato) uno dei componenti del mio gruppo. Questo grave morbo ‘costringeva’ il giocatore ad utilizzare il proprio personaggio mago come lo storico robot da cui ha preso il nome la sindrome; l’incantesimo principe era infatti il Fulmine Magico (3° liv.. Danno pari a 1d6 per livello del mago, Raggio d’Azione 18 m.) e il giocatore in questione lo utilizzava in modo semplice (bersaglio – incantesimo – danno), in modo elaborato (“Lo faccio rimbalzare contro il muro e lo colpisco anche se e’ dietro l’angolo), e in modo assolutamente unico (lo faccio partire alla sua destra, lo colpisco e gli faccio danno, rimbalza contro il muro e ritorna indietro, lo ricolpisce, ma ha fatto solo 9 m su 18 previsti, quindi visto che a ogni rimbalzo perde 3 metri ne rimangono ora 12, quindi rimbalza di nuovo contro il muro per altri 6 metri, ricolpendo il mostro, rimbalza di nuovo perdendo 3 metri e alla fine avanzano 3 metri. Riesco a ricolpirlo?”).
Insomma: lo utilizzava SEMPRE e COMUNQUE!!!
Ora: dovete sapere che un’avventura già preparata per livello Expert prevede una specie di guerra mondiale con avversario un potentissimo mago che, dall’altra parte del mondo, cerca di entrare col suo esercito nel continente dei giocatori, attraverso un portale magico. Il compito dei personaggi è quello, naturalmente, di impedire che ciò avvenga, distruggendo il portale o comunque inventandosi qualcosa di qualunque tipo pur di fermare l’avanzata del nemico.
Comunque sia c’era già un gruppo di uomini, la classica ‘Resistenza’, composta da personaggi non giocanti di più o meno tutte le nazioni del continente, che segretamente agiva, investigava e pianificava per fermare il Capo dei Nomadi dei Deserto (questo era il suo appellativo), e che il gruppo avrebbe dovuto cercare ed aiutare.
Ma per qualche strano motivo che ora mi sfugge (credo proprio per eccessiva boria, troppa spavalderia o semplicemente stupidità), il gruppo aveva deciso più o meno di agire da solo e fu per caso (non lo era, visto che l’avventura lo prevedeva, ma i giocatori così pensavano), che un giorno la compagnia si ritrovo’ in mezzo a una piana sconfinata e fu circondata da un piccolo esercito misterioso….
Per voi adesso è facile capire cosa stava a significare, ma per noi era tutta un altra cosa: eravamo in guerra, in un territorio ostile, con più di cento persone armate di fronte…
Il primo ad agire fu il mago (Mazinga…) che si sollevò in volo e decise di controllare la situazione dall’alto, e mentre i nostri ‘aggressori’ rimanevano turbati da questa mossa, gli altri personaggi continuarono a trattare con essi, anche se il nervosismo di entrambi era ulteriormente salito.
Dopo qualche parola superflua, ecco che il loro capo ci rivolge la fatidica domanda…: “Siete della Vera Fede?”e a noi iniziano a frullarci i cervelli…
Certo non potevamo sapere cosa ciò volesse dire, nè tantomeno potevamo chiedere ulteriori spiegazioni (“…in che senso, scusa?” !!!!!), quindi le soluzioni possibili erano giusto dire SI o NO, più o meno a caso.
Prendemmo tempo e mentre un guerriero del gruppo provava a carpire il significato di quella domanda, sicuramente in codice, con le semplici parole, io, che all’epoca usavo un mago, tentai un incantesimo di illusione cercando di far apparire nelle loro menti ‘qualcosa’ che per loro avesse valenza di un ‘SI’. (Tipo se uno vi dovesse chiedere se avete partecipato alle olimpiadi, e voi gli faceste apparire in mano una medaglia d’oro illusoria…lui si convincerebbe subito, capite?).
Ma purtroppo nessun ‘simbolo’ poteva soddisfare la mia richiesta e il mio incantesimo non riuscì, e dal cielo giunse la terza soluzione a cui io non avevo pensato (chissà come mai!!!): UN FULMINE MAGICO si abbattè violentemente sul portavoce dell’esercito, carbonizzandolo più o meno all’istante e innescando la logica conseguenza che tutti speravano non si innescasse…
Io ebbi giusto un round di tempo per lanciare un incantesimo protettivo (Protezione dai proiettili normali), dopodichè un centinaio di arcieri scagliarono i loro dardi contro di noi; io mi ero premunito al meglio, ma la stessa cosa non si potè dire del povero guerriero (e che cavolo poteva fare, poveraccio!?!?!?) e nel giro di pochi secondi si ritrovò trasformato in un puntaspilli umano…
I due maghi, quindi, passarono all’offensiva, io per sopravvivere (l’incantesimo non poteva durare in eterno…) e Mazinga per l’innescarsi del grave morbo che lo affliggeva… In pochi round, i due ebbero facilmente la meglio sul piccolo esercito grazie alla loro potenza ed esperienza, a suon di Palle di Fuoco e Fulmini Magici di cui, come vi ho detto, l’altro mago non era certo sprovvisto…
Quando tutto si fu calmato (cioè quando sterminammo TUTTO e TUTTI) iniziammo a perquisire i cadaveri per capire cosa fosse successo esattamente, chi fossero e cosa volessero (fare tutto ciò prima no, eh?!?!) in classico stile Mazinga: ‘agisci, poi pensa’. Fu solo allora che, frugando e mettendo assieme i pezzi, capimmo il nostro (NOSTRO?!?!?!?) errore: AVEVAMO STERMINATO LA RESISTENZA CHE CI STAVA CERCANDO!!!!!!!!!!
(per la cronaca… la ‘Vera Fede’ era la parola d’ordine, che noi però noi non conoscevamo… 😛 )
-CI PENSO IO: PALLA DI FUOCO!!!!
Questo potrebbe sembrare uno scherzo, un’esagerazione o comunque una metaforizzazione del giocatore medio; invece no: e’ proprio una bellissima pensata di un povero giocatore un po’ stupido, come per fortuna ce ne sono pochi….
La situazione: gruppo di 3 persone, un chierico, un guerriero e un mago (LUI!). D&D Base. Livello medio-basso.
Il gruppo e’ stato imprigionato dalle guardie cittadine per motivi che non riporterò qui data la scarsa importanza della cosa. Le prigioni si trovano nel sottosuolo, più esattamente sotto la caserma cittadina, e la cella in cui sono rinchiusi i personaggi è una delle tante lungo uno stretto corridoio scavato, appunto, nella roccia.
L’unica via d’accesso alle celle è una scalinata che dalla caserma scende nelle prigioni e non ci sono altre fonti di luce oltre le torce alle pareti, nè tantomeno sbocchi o prese d’aria (siamo nel sottosuolo!!!). Il gruppo, dopo essersi a lungo consultato, decide di cercare di evadere, e con la complicità di un altro detenuto, architettano un agguato alla guardia carceraria. Il piano consisteva nell’aggredirla mentre portava da mangiare e di appropriarsi delle chiavi per uscire; non senza qualche problema alla fine il gruppo ci riesce e chiudendo il proprio carceriere nella cella stessa, si apprestano a percorrere il corridoio e a salire le scale della libertà.
Ma ecco che altre guardie si accorgono dell’accaduto e decidono di intervenire, pensando che il loro numero (4 contro 3) avrebbe garantito loro la matematica vittoria, ma non avevano fatto i conti con l’abilità del guerriero e con le magie di prete e mago e in breve si ritrovano sconfitte; ma il rumore della battaglia non fa altro che attirare l’attenzione di altre guardie al piano di sopra e un attimo dopo aver abbattuto l’ultimo avversario nel corridoio, i personaggi si rendono conto che presto dovranno affrontarne altri e ben più numerosi.
Ed ecco la svolta: mentre ci si consultava sul da farsi, il mago si illumina in volto ed esclama: “Ci penso io (tipo Socchmaker) alle guardie. Le sistemo io le guardie!” ed ecco che dal cilindro estrae il SUO incantesimo.
Tempo solo per sgranare increduli gli occhi e gettarsi il più lontano possibile dalla situazione, che i due altri personaggi vedono partire quest’enorme sfera di fuoco dalle mani del mago ed andare a schiantarsi contro la dozzina di guardie che dalle scale si stavano riversando nel piano delle prigioni.
‘Tutto bene avrà pensato il mago, ma purtroppo non aveva considerato un piccolo particolare: sia da regolamento, che da naturale deduzione logica, un’esplosione si diffonde nello spazio nelle direzioni a lei consentite dagli ostacoli presenti; vale a dire che se normalmente l’incantesimo ha un’area di esplosione di 12 m x 12, in un corridoio largo 3 metri era logico che i restanti effetti dirompenti si sviluppassero in lunghezza e in altezza.
Logico pensare, quindi, che l’acutissimo mago non solo si sia ritrovato completamente investito dal proprio incantesimo, ma che essendo questo anche piuttosto distruttivo, abbia causato anche il cedimento strutturale della caverna, con conseguente crollo del soffitto e sepoltura dell’intero gruppo.
Ora, i due compagni superstiti, stanno ancora cercando di recuperare il corpo del loro compagno…..PER PESTARLO A SANGUE E ACCANIRSI SUL CADAVERE!!!!!
(Ma io dico: cosa può portare una mente umana a pensare che sia una buona idea lanciare una bomba a mano in un corridoio sotto terra?!?!?!?)
-“FA’ QUALCOSA!!!…”
Ohhh…. finalmente cambiamo di netto ambientazione: Supereroi!
Qui in particolare ci troviamo nel Mondo DC, e questa è solo la prima di una serie di alcune che presto introdurrò…
Il nostro gruppo è composto da 3 personaggi, uno capace di fare un po’ di tutto a livello fisico, uno molto potente a livello mentale e uno… beh, il solito Pisceddante… incapace più o meno in tutto…. 😛
Quello che interessa a noi, però, è Dreamer, l’alieno venuto dalla dimensione dei sogni, in grado di creare illusioni mentali così potenti da affascinare qualsiasi umano e supereroi non protetti da barriere di questo tipo; un giorno ci ritroviamo in una complicata situazione: un gruppo di supercriminali terroristi ha preso possesso di una centrale atomica e minaccia di farla saltare in aria uccidendo tutti gli scienziati al suo interno.
Trattiamo per un po’, ma alla fine qualcosa va storto e il nocciolo viene attivato: esplosione molto prossima e catastrofe imminente.
Mentre io e il personaggio combattiamo i nemici, a Dreamer non resta che occuparsi del reattore; ci pensa un po’, riflette, fa il resoconto dei suoi poteri e delle attività e alla fine decreta: CHE CAZZO POSSO FARE???
Il Master ‘attiva i Png e gli scienziati chiedono aiuto a gran voce, sono impauriti e temono per la loro vita, così uno di loro si inginocchia davanti a Dreamer e lo implora: “Fa’ qualcosa….”.
Il giocatore ci pensa un altro po’, giri e rigira la situazione, guarda e riguarda i suoi poteri e alla fine, con un sorriso a 57 denti sul volto, dichiara: “Bene: farò un’illusione nelle loro menti che il reattore non scoppia”. E noi: “Eh, e poi?”. E lui: “E poi niente: il reattore scoppia lo stesso, ma almeno muoiono felici e tranquilli pensando che non sta succedendo nulla!!!!”
Un VERO supereroe…. :-PPP