la psichiatra del gruppo si trova in una situazione particolarmente scottante: sola, nel cuore della notte, con un paziente morto orrendamente, tutti gli infermieri scomparsi, e (dulcis in fundo) con l’armadietto dei medicinali e droghe svaligiato. è in probabile pericolo, ma viene anche avvertita dal master che se questo episodio divenisse di dominio pubblico la carriera del suo professore, suo capo e proprietario della clinica, verrebbe irrimediabilmente compromessa (e con essa la sua). Gestendo quindi la notte secondo i suoi paramentri di “Discrezione, complicità e tatto” la pisicologa arriva a vedere l’alba e a colloquio privato col suo capo.
il suddetto professore, dopo aver ascoltato impassibile gli avvenimenti, domanda seccamente:
“Chi-oltre-a-noi-due-sa-questo? “
pisicologa: Nessuno!!! ….a parte, ovviamente, la polizia… il centralino che mi ha tenuto compagnia tutta la notte… l’ospedale a cui ho chiesto di mandare un ambulanza per avere qualcuno visto che la polizia non arrivava… i pompieri che ho chiamato visto che non arrivava l’ambulanza… e ah sì… due simpatici personaggi che sono accorsi in mio aiuto: un docente della sua università e un giornalista del “Boston post”.
professore(con voce strozzata): è… tutto…
pisicologa: …avevo paura…
il master in una mirabile prova di recitazione restò in silenzio per cinque lunghissimi minuti.