One shot a Magical Fury
il padre di una delle ragazzine protagoniste è uno fissato con le cospirazioni.
Padre: “Ok, io vi aiuterò a fare confusione su internet per mantenere segrete le vostre identità. Però dovete controllarmi un covo di rettiliani.”
PG1: “Papà, i rettiliani non esistono.”
Padre: “mi hai appena detto di aver combattuto contro un girasole che strappava lo spaziotempo, disintegrando un edificio e ricostruendolo subito dopo. Come puoi seriamente dirmi che i rettiliani non esistono?”
PG2: “Ok, dove si trova questo covo di vegani?”
Padre: “Non sono invasori da Vega, sono Rettiliani.”
PG1: “Per quello che mi importa possono anche essere vegetariani. Dimmi dove si trova questo posto, così lo controlliamo.”
Padre: “Hai presente quel meccanico qui?” punta su una mappa della città appesa al muro con tutte puntine e post it.
PG1: “Si?”
Padre: “Sono sicuro che sia un rettiliano, l’attaccatura dei capelli fa sempre scagliette, deve essere una maschera incollata.”
PG1: “Papà, quello ha la psoriasi.”
Padre: “È UN RETTILIANO! SONO SICURO!”
PG1 (alle altre maghette): “Allora, andiamo?”
PG2: “Ok, ma quando troveremo (naturalmente) che è un tizio normale cosa diciamo a tuo padre?”
PG1: “Che ha ragione, è un rettiliano, ma non sta ancora facendo niente per cui lo possiamo incastrare ed in futuro lo terremo d’occhio.”