DM: A piantonare l’entrata del clan ucraino c’è un energumeno tatuato con la tipica faccia da criminale slavo, brutto, con la fronte bassa e le sopracciglia sporgenti…
Lavos-D: A migliaia di chilometri di distanza da noi una tomba si apre e risorge Cesare Lombroso urlando: “Ci avevo ragioneeeee!…”
A suo favore va detto che un incontro ravvicinato col mio braccio meccanico non poteva averlo lasciato molto bello.
E pensa che era così prima ancora che gli rifacessi i connotati…
un secolo di vergogna italiana… e c’ha ancora un museo a suo nome con i suoi studi spacciati per veri…
In realtà il povero professor Lombroso fu un luminare della sua epoca, tutt’altro che stupido. Purtroppo per lui il suo nome resterà indissolubilmente legato al più clamoroso scivolone della sua carriera.
Il museo che ho visitato non e’ che parlasse di altro
Considerando che il museo è stato allestito da lui stesso e dedicato appositamente all’antropologia criminale mi sarei stupito che trattasse d’altro. Certo, l’antropologia criminale si è rivelata infondata, ma il museo resta importante come valore storico (nel senso di “non ripetiamo gli stessi errori”).
Comunque giudicare il professor Lombroso solo dai suoi studi sull’antropologia criminale è come giudicare l’operato della senatrice Merlin solo dalla chiusura dei bordelli: oltre che miope è ingiusto.
ok.