Negli ultimi anni si è diffusa in ambito GdR l’abitudine, presa pari pari da World of Warcraft e ritenuta dai GdRisti peccaminosa e barbara, di creare schede (non chiamiamoli personaggi) con il solo scopo in mente di sviluppare la migliore combinazione o “build” possibile. Il procedimento di mettere a punto queste incredibili combinazioni di classi, razze, talenti, privilegi di classe alternativi e oggetti magici, realizzate con cura certosina, una volta veniva liquidato come “min-maxing da videogiochi”. Ora viene chiamato OTTIMIZZAZIONE, con tale rispetto che i giocatori più giovani sono convinti sia parte integrante del giocare di ruolo.
In quest’ottica, ovviamente, qualsiasi tratto del personaggio che non sia strettamente funzionale all’ avere la build col pisello più grosso alla sua efficacia in combattimento viene catalogato come “flavour”, o “sapore”: più o meno il concetto di “non serve a niente ma fa scena”. Per esempio la capacità di un druido di alterare la sua età apparente è inutile in battaglia; quindi è una capacità inutile, o “flavour”, se il suo giocatore o il master ha voglia di sbattersi a costruire una situazione in cui possa servirgli a qualcosa. Ma, non cambiando nulla quando si tratta di picchiare, resta “flavour”, inutile ai fini dell’OTTIMIZZAZIONE. In effetti, a pensare così, l’intero concetto di giocare di ruolo diventa “flavour”.
Non parliamo poi di incantesimi come ventriloquio o di tutti quegli oggetti che non danno bonus ai punteggi od opzioni per la battaglia (cioè quasi tutti quelli della Guida del Master, il che dovrebbe indicare qualcosa…). Stramberie del genere sono classificate come frivolezze disfunzionali per il vero gioco, cioè il combattere.
Ma siamo sicuri che sia davvero così? Davvero l’unico oggetto utile è quello che permette di picchiare di più?
Questo è il resoconto di una sessione cui mi vanto con orgoglio di aver partecipato…
Antefatto
Dopo il “time skip” di due anni di tempo di gioco, per semplificare le cose, DiEmi ci aveva assegnato il valore monetario adeguato al nostro livello, accompagnandolo con un “fatevi l’equipaggiamento come vi pare”. Il che non fu un’idea malvagia, visti gli spunti che ci diede per giustificare i nuovi oggetti in nostro possesso e inventarci storie su come i PG li avevano ottenuti…
Tormod: Ragazzi, ciavete mica qualche idea su un oggetto che mi aumenti i danni che costi tremila mo o meno? M’avanzan quei soldi e poi ho finito.
Lavos-D: Un suggerimento? Picchi già come un gigante dei ghiacci barbaro: invece di aumentare quel che hai già, che ne dici di qualche oggetto che ti dia qualche possibilità che da solo non hai? Così hai più opzioni ed eviti il rischio di non sapere che fare quando non si combatte. Che ne pensi della colla meravigliosa? Con un po’ di creatività è utilissima e puoi anche raccontarci come l’hai razziata come bottino di guerra dal cadavere di qualche mago che odiavi….
Tormod: …cioè un mago qualsiasi! Ganzo!
L’Epicità in Fialetta
Ora immaginatevi la scena: i nostri eroi in cima a una piramide, tranne Tormod, che corre più che può sulle dune del deserto, braccato dai draghi delle sabbie, che nuotano sotto di lui solo per balzargli addosso e sparire nuovamente sottoterra. Fermarsi e affrontarli? Nemmeno Tormod, che ha sconfitto interi plotoni, può batterli tutti e tre. Bloccarne uno con la colla meravigliosa? Bella idea… ma sono troppo veloci, e poi come potrebbe incollarli alle mutevoli sabbie? L’unica è correre come mai prima, fino a raggiungere la base della piramide. Proprio mentre il patriarca drago lo ghermisce tra le fauci…
DiEmi: ‘Spetta, per afferrarti e stringerti questo tira… ahia, +52…
Tormod: ! Guarda, manco tiro! E ora che diavolo faccio?
DiEmi: Senti una vampata di calore provenire dalla sua gola, mentre si prepara a soffiare…
Tormod: Aspetta: ora sono nella sua bocca a dieci metri da terra, ma ho ancora in mano la colla meravigliosa, giusto?
DiEmi: Certo…
Tormod: Gliela scaravento in gola.
La Conclusione Leggendaria
Il sole getta il rosso dei suoi ultimi raggi sulle dune, sulla sessione e sulla piramide in cima alla quale sono appollaiati i nostri eroi. Siamo isolati, senza cibo, senza possibilità di farci recuperare dalla nave volante, in mezzo a un deserto e con un intero clan di draghi pronto ad aspettarci sotto le sabbie, che ci vuole smembrati, umiliati e divorati (non necessariamente in quest’ordine).
Valeva la pena di finire così? Solo per vedere un dragone millenario contorcersi come una biscia in preda agli spasmi, ridotto a invocare l’aiuto dei suoi figli coi suoi ultimi rantoli, gli occhi dilatati dalla mancanza d’aria e dal terrore di morire soffocato? Ne valeva la pena solo per udire la sua nostra sentenza di morte uscire dalla sua gola distrutta, il suo ruggito ennosìgeo per sempre ridotto a un gracidio spezzato? Valeva la pena condannarci a morte (quasi) certa solo per creare una scena del genere?
Ma ve lo chiedete anche? Ma certo che sì, per tutta la vita, sì, sì, SÍÍÍ !!!!
Ringraziamenti: Al nostro DiEmi, che sa bene che giocare di ruolo è soprattutto ciò che non è compreso nelle regole; a Zethras/Tormod, che ha usato l’arma più potente del gioco, cioè il suo cervello; e a Gary Gygax, Dave Arneson, Frank Mentzer o a chiunque altri abbia avuto l’idea della colla meravigliosa tanti anni fa. Ci avete donato la materia di cui sono fatti i miti.