I nostri eroi stavano indagando su un misterioso nobile, che, a loro avviso, era in realtà un vampiro. Per smascherarlo avevano escogitato un brillante piano: fingersi protettori e offrire al nobile una notte di gioiose amenità con una prostituta.
Si ritrovarono quindi nel cortile di una locanda sotto la finestra del nobile in questione. Avendo appena acquistato l’incantesimo “volare”, Oberon, lo stregone del gruppo, prese al volo l’occasione di provarlo.
Oberon: “Mi lancio “volare” e mi fermo davanti alla finestra del nobile”
DM (io): “Bene, stai svolazzando a 4 metri da terra di fronte alla finestra della stanza.”
Oberon: “Guardo dentro, cosa vedo?”
DM: “Nulla perché le imposte sono chiuse!”
Oberon: “Beh, allora ascolto… ho fatto 24, cosa sento?”
Dm: “Senti una donna gemere flebilmente…”
Oberon (sgranando gli occhi): LO SAPEVO! LA STA UCCIDENDO! PALLA DI FUOCO!!! SFONDO LA FINESTRA E LA SALVO!!!
Dm: “Ehm, Oberon, forse mi sono spiegato male io, ma è un altro tipo di gemiti…”
I nostri eroi stanno partecipando a un torneo organizzato nella città libera di Vahn. Il torneo consiste nell’esplorare un grande dungeon sotterraneo e recuperare un antico stendardo. Dopo poco il gruppo si trova a dover oltrepassare una voragine le cui due estremità sono collegate da uno stretto ponte di pietra. Avendo notato la presenza di ragnatele sull’alto soffitto della grotta naturale, l’elfo Sidiuq incendiò le medesime con una freccia infuocata, uccidendo un imprecisato numero di ragni. Sospettando comunque la presenza di altre creature il gruppo decide di attraversare il ponte con cautela e legati l’uno all’altro. Garet ovviamente per eccesso di precauzione (come sempre) decide di sdraiarsi sul ponte e proseguire strisciando (“Così
non rischio di cadere!!”). Risultato: durante la traversata si ritrova un grosso ragno appollaiato sulla schiena che lo mordicchia a piacere mentre lui cerca disperatamente di “grattarselo” via di dosso colla Katana…
I compagni impossibilitati ad agire a causa delle esigue dimensioni del ponte e della comicità della scena (praticamente si rotolavano dalle risate) attesero pazientemente che il monaco finisse di uccidere il ragno una gamba alla volta, non senza essere stato morso velenosamente una mezza dozzina di volte…
Il gruppo (Kefkan il guerriero, Oberon lo stregone, Sidiuq il ladro elfo e Garet il monaco) sosta per la notte in una cupa radura all’interno di una foresta. Memori dell’esperienza della notte prima (erano stati attaccati da un branco di lupi dopo aver intelligentemente omesso di accendere un fuoco…), tutti prendono particolari precauzioni.
Kefkan: “Io dormo con l’armatura e la spadone sguainato al mio fianco!”
Oberon: “Io tengo il mio gufo vicino per avvertirci di eventuali pericoli.”
Sidiuq: “Io accendo un fuoco e mi siedo vicino per fare il primo turno di guardia.”
Rimasto l’unico a non aver ancora deciso di far nulla e timoroso di nuovi attacchi Garet ebbe un’idea geniale: “Io salgo su un albero per dormire!!!”
Osservato dal resto del gruppo non troppo convinto della bontà dell’idea, Garet si avvicinò al tronco di un grosso albero.DM (io): “Fai una prova di scalare.”
Garet: “Off! Tanto ho +7!… (tira) oh oh, 2!”
DM: “Cadi mentre sali e ti fai 3 punti ferita”
Garet: “Riprovo!… c@##o, 4!”
DM: “Arrivato a metà ti scivola un piede e cadi: 4 punti ferita”
Garet:”Ancora una volta!… merda! ho fatto 3!”
DM (ormai vagamente annoiato…): “Fanno altri 2 punti ferita…”
Dopo altri tre tentativi che lo avevano ormai ridotto in fin di vita e fra le risate isteriche del resto del gruppo alla fine fu costretto a desistere…
Il giorno dopo David (il nome del giocatore che impersona Garet) arrivò tutto soddisfatto da noi e ci disse: “Ho capito perché non riuscivo a salire l’albero ieri: al posto del D20 stavo tirando il D12!!!”
E io: “Complimenti! Scusa quanto ha il tuo monaco in “intelligenza”?
David: “Dieci perché?”
Io: “No no, dalla prossima volta 8, e sono già generoso…”
Questa volta il gruppo sta percorrendo un corridoio sotterraneo in pietra largo più o meno tre metri. Ad un tratto davanti a loro si apre una fossa larga quanto il passaggio e lunga tre metri, ma profonda venti. Sospettando qualche trappola nascosta Sidiuq decide di cercare trappole, ma non trova nulla. Sempre più sospettoso il gruppo chiede a Oberon di fare una prova di sapienza magica (tirata da me e prontamente fallita…), ma senza alcun risultato. Al che Garet prese una decisione:
“Faccio un salto mortale in avanti e salto via la fossa con eleganza!”
Fatto l’opportuno test il monaco prese la rincorsa e spiccò l’agile balzo (“Ho fatto 20! Ho fatto 20!”). Purtroppo, a metà del salto si trovava un muro magico (invisibile naturalmente) non rivelato dallo stregone… Garet ci finì contro di schiena precipitando dolorosamente in fondo al baratro, fra lo sconcerto e il divertimento degli altri.
Pochi attimi dopo il monaco dette segni di vita urlando dal fondo: “OBERON, COMINCIA A CORRERE PERCHE APPENA ESCO DA QUI TI SPACCO LE OSSA!!!”