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Nella Taverna

Dopo lungo peregrinare, finalmente i nostri eroi sono giunti ad una taverna dove poter riposare. Anche se l’aspetto esterno è piuttosto trasandato, decidono di entrare.

Il Diemme descrive sommariamente l’ambiente e poi comincia a dare qualche dettaglio sugli avventori e proprietari: “Al bar c’è una ragazza dai capelli biondo-rossastri, che non sarebbe male non fosse che…” e Therrol sghignazzante “… giace morta sul banco?”

“..no!” esclama il Diemme fulminando l’halfling “Ha una cicatrice sul volto!” spiega e quindi prosegue “E’ alta 1,56 metri e pesa 64 Kg. Il proprietario della taverna è alto 1,90 metri e pesa un centinaio di chili, a servire ai tavoli c’è un’altra donna alta 1,60 metri e pesante 80Kg e una giovane ragazza alta 1,63 e pesante 54 Kg…ogni tanto dalla cucina si affaccia una giovane, la cuoca, di estrema bellezza”

“Scusa” interrompe Therrol “ma se ci descrivi così sembra che siamo entrati e ci siamo messi a misurarli tutti!”

“Vero!” interloquisce Sarek facendo il verso di sollevare un cliente della taverna “Questo pesa 80/85 Kg!”

In qualche modo i giocatori convengono quindi sull’effettiva plausibilità di essere entrati nella taverna e di aver provveduto a registrare peso ed altezza di tutti. Tutti eccetto il padrone, non sollevabile manualmente causa l’estrema stazza, ma per il quale si era stabilito di averne stimate le caratteristiche ad occhio, affiancandolo al corpulento paladino.

Rinfrancato da cotal prova di logicità il Diemme prosegue imperterrito e cerca di dare ulteriore senso al tutto: “Il proprietario della taverna è sposato con la donna più grossa che sta servendo e la ragazza al bar e la cuoca che ogni tanto si affaccia dalla cucina sono le sue figlie…”

“Ah” esclama il paladino Iffoffo “e noi tutto questo lo abbiamo capito pesandoli?”

Ma il dubbio deve rimanere irrisolto, perché l’azione prosegue imperterrita intraprendendo nuove e tortuose strade. Il Master, infatti, dopo aver segnalato, nuovamente, che dalla cucina ogni tanto si affaccia una giovane cuoca di grande bellezza, racconta che la ragazza che serve ai tavoli si apparta con frequenza per piangere sommessamente. Quando cio accade viene subito redarguita dalla sua collega con la cicatrice. Quando gli avventurieri dichiarano casualmente di interessarsi alla cosa, inizia quindi a descrivere l’azione: “Notate che le due ragazze con la cicatrice…”

“DUE?” chiedono perplessi i personaggi “Ma non ce n’era una sola con la cicatrice?”

“Una ha la cicatrice al volto” spiega paziente il Diemme “E l’altra nell’animo…”

“Nell’animo?” si desta improvvisamente il paladino “Ah, menomale, avevo capito nell’ano…” Ma non fa in tempo a chiudere il fine commento che il nostro Iffoffo si ritrova improvvisamente a fronteggiare la giovane cuoca di estrema bellezza, e che per la decima volta si accingeva ad affacciarsi alla porta della cucina. Tra l’altro finendo bollata come “questa è una che se la tira” da parte di tutto il gruppo di avventurieri.

Cupido lancia la sua freccia e anche un critico naturale e il buon paladino si ritrova perdutamente e finalmente innamorato della bella ragazza come da modulo d’avventura. Ma la parentesi amorosa e le sue conseguenze sono destinate a non trovare compimento nel breve termine.

Alfine la magra ragazza triste è giunta di fronta al tavolo degli avventurieri

“Che volete ordinare?” chiede tra le lacrime

“Perché piangi?” dice brusco Sarek

“il ‘Perchè piangi” non c’è scritto nel menu!” grida la cameriera e fugge via in lacrime…

 

Nella prossima puntata gli sviluppi di questa interessante sotto trama (forse)

 

 

 

 

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