Il gruppo arriva in una cittadina, e sa di dover cercare un halfling che provvederà a dare indicazioni per una nuova avventura.
“La popolazione è prevalentemente umana” dichiara il Diemme
“E cosa vuol dire?” chiedono sospettosi i personaggi
“Che sono tutti umani… tranne qualcuno…” spiega paziente il Master
Con questa vitale informazione la compagnia si reca alla locale taverna, luogo dove si dovrebbe trovare l’halfling da loro cercato. Improvvisamente il Diemme li informa: “Venite fermati da un gorilla”
“Ma gorilla in quanto umano che fa il gorilla o in quanto essere peloso alto tue metri e alquanto incazzevole?” chiedono all’unisono Osthur e Therrol, al che il Diemme storcendo la bocca spiega: “E’ una bodyguard!”
“Ok gli diciamo che abbiamo un appuntamento ed entriamo.”
“Il gorilla è un gigante delle colline” spiega a quel punto il Diemme girando pagina del modulo dell’avventura.
“Ma come?” sbotta Sarek “un gigante delle colline occuperebbe tre piani di questa taverna!”
“Infatti è in ginocchio” è la logica spiegazione.
“Ho un martello che da un bonus contro i giganti, posso lanciarglielo?” chiede Osthur e Iffoffo incalza “Io ho la cintura della Forza dei Giganti! Lo sfido a braccio di ferro!”
“Oh! Non cominiciamo a deviare dalla storia!” si inalbera a quel punto il Diemme, ma è interrotto da Osthur che perfido ribatte: “Beh, tanto la copertina l’hai letta, quindi possiamo cominciare a fare i fatti nostri”
Il povero Master è costretto a giocare almeno la sfida a braccio di ferro tra il gigante e il paladino. Ovviamente gli altri personaggi non stanno a guardare e danno il via ad una serie di scommesse. In un tentativo di improvvisazione il Diemme dichiara “Ci sono due tizi che scommettono sul gigante”
“E questi chi sono?” chiedono dubbiosi gli avventurieri
“Due MindFlyer gay” risponde il Diemme senza battere ciglio.
Sconfitto il gigante / gorilla, incassato il pagamento dai due MindFlyer, il gruppo procede a cercare il loro contatto halfling in quel luogo abitato prevalentemente da umani.
“Vedete un tizio seduto ad un tavolo che vi osserva con interesse” dice il Diemme. Tono e ammiccamento fanno intendere che questo tizio è il loro contatto salvo un piccolo particolare… è un umano. Allo sguardo interrogativo dei personaggi il Diemme risponde “Il vostro contatto è un umano. Evidentemente vi siete confusi”.
Perché se il Diemme dice che un posto è abitato prevalentemente da umani, un motivo c’è.