iangiamo la scomparsa di Rocchio, il monaco con i pugni nelle mani.
Durante i suoi ultimi minuti, mostrò tutta la sua schizofrenia, minacciando di morte un nano, chiedendogli perdono, insultandolo, deviando un’ascia da lancio, insultandolo di nuovo per infine rannicchiarsi in un angolo come un bambino al quale hanno rubato le caramelle.
Fu colpito da un colpo d’ascia, seguito dalle parole: “Devia questa”.
Sulla lapide riportiamo le parole di Stefano prima della morte del suo PG: “Una morte impossibile da evitare”