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Ai confini della fantacomicità 6




Capitolo 6

 

Nuovo giorno.

Nuovo lavoro.

Nuovo massacro.

Erythnul come al solito cominciava a leccarsi i baffi.

I nostri si ripresero dopo il drago e i fessacchiotti scheletrici, decidendo di riprendere il cammino; non appena Adam fece un passo per avviare la sessione ed uscire dalla fase criogenica tipica di ogni inizio, una strana melodia aleggiò nell’aria.

Poi Alun, insospettitosi, si avvicinò seguendo il filo nero per terra, vide la cassa e staccò il jack.

Rendar improvvisamente lasciò il basso con un grugnito di protesta.

Cioè non inteso nel senso di un nano o un halfing, ma nel senso di strumento cioè no uno strumento piccolo tipo liuto, ma uno strumento chiamato cosi, cioè chiamato perché.

Arkain colpì violentemente il master per farlo riprendere.

Mentre gli Ash Rain continuavano ad occuparsi della melodia di sottofondo e Rendar si esibiva nella classica battuta:”Ve le suoneremo!”, il gruppo proseguiva negli antri bui ed oscuri:

in testa si piazzò Alun detto “lo scodinzolante”, il quale con un “bau bau” inconfondibile spiegò che la strada era libera.

Svoltato l’angolo dovettero affrontare la più tragica delle realtà: i demoni delle pulizie.

I due poveracci sottopagati dal tempio e da lungo tempo in attesa dell’abolizione dell’I.C.I. (Imposta Contro Inutili ovvero la tassa dei PNG-comparse di D&D) continuavano nella loro mesta opera di clean-up (tra l’altro erano 256 giorni che erano immobili in questa posizione in attesa dell’arrivo dei PG).

“Ok muoviamoci silenziosamente!” affermò orgoglioso Adam prima che un dito lo toccasse sulla spalla:” Ehr….sei sicuro?” disse Alun indicando Loki ed Arkain mentre questi oliavano i cingoli alla base delle armature;

“Tsk io mi muovo silenziosamente SOLO se lo voglio…” Rispose Adam

“Io mi muovo solo se mi sentono” Puntualizzò Loki

Lo “sciaff ” di stavolta fu più intenso del solito mentre Arkain batteva una mano sulla spalla di Loki: “che ho detto?” fu il suo unico commento.

Delle minacciose nuvole cariche di pioggia tornarono ad affacciarsi sul continente.

Ma ecco che i nostri aprirono la successiva porta; “Benvenuti nel tugurio!” commentò l’occhio del G.F. (Guardian Forcella, santo patrono parente stretto di Gennaro) perennemente sulle loro teste.

“E mò bast’!!!” Adam spieghò con chiarezza il suo pensiero rievocando gli insegnamenti linguistici dello psicocristallo, detto questo diede via al bombardamento.

“Ahia, ahia! No ti prego basta! Sono solo un sensore è colpa di quel cacchio di chierico! No baffta baffta” G.F. se ne andò con le buone.

Gennaro stava per fargli scoprire le cattive.

Il diavolo comunque restava lì nella stanza.

Tra l’altro anche un po’ infastidito dato che nessuno gli dava retta.

Fiamme torreggianti si elevarono verso il soffitto, occhi rossi come il sangue fissavano gli avventori mentre ali da pipistrello sbattevano con violenza pregustando le nuove prede.

“Ah scusi pensavo fosse libero” commentò Loki vedendo il diavolo leggermente contrariato.

Stavolta furono i muri stessi a vibrare per l’onda generata dalle mani contro il cranio.

Tutti indietreggiarono per un attimo alla vista dell’essere maligno.

Poi iniziò la gara di bestemmie.

Infatti non appena gli avventurieri si accorsero dell’illusione non la presero proprio benissimo.

Anche perché bisognava staccare lo spadone di Dago conficcato nella parete.

Nella porta numero 2 intanto l’altro diavolo se la rideva di gusto, eppure quando capì che i carnefici stavano entrando nella sua stanza cominciò ad essere colto da lieve incertezza.

In 6 secondi il diavolo era già sistemato.

L’arma esterni malvagi di Loki aveva colpito ancora aggiornando il tabellone luminoso del ranking dello sterminatore perfetto (tra l’altro tutti notarono la nota “35….no 39!” apparsa misteriosamente sulla spada)

” Ma siamo sicuri che manco questa era un illusione? ” Commentò Dago perplesso a causa della durata dello scontro.

” Maledetti paladini del bene ci rivedremo!!” esclamò l’essere scomparendo.

.

..

poi riapparve stramazzato al suolo, poi sparì di nuovo e così via per altri due minuti.

“Esterni…una gran rottura” fu la risposta di Adam agli sguardi interrogativi dei compagni.

“D’accordo allora il piano è questo…” lo psion spiegava con attenzione e nei minimi dettagli la tattica che Loki ed Alun avrebbero dovuto adottare con gli spazzini demoniaci.

“Tutto chiaro?”

“Certo”

“Bene muovetevi silenziosamen….Alun muoviti silenziosamente e fatti seguire….DA MOOOOOLTO lontano da Loki”;

Alun raggiunse l’obiettivo e Loki lo seguì poco dopo scandagliando col sonar “Cerca-Male”.

“Tranquilli veniamo in pace!”

“…”

“Non temete siamo i buoni di turno!”

“…”

“Vi proteggeremo noi dai malvagi!”

“…”

“Vi aiuteremo senza indugio!”

A queste parole uno spazzolone ed un secchio riempirono le mani del monaco.

Visto che le trattative sembravano non procedere bene, Alun pensò di ricorrere a QUEL famoso trucchetto:

“Sono il vostro dio ascoltatemi io vi ord….AHIA!”

Il brillante Alun fu tirato per le orecchie dal guanto ferrato dell’armatura di Loki:

” Quante volte ti ho detto di smetterla col giochetto della divinità??”

” Ma siamo qui per aiutarli no?” rispose il monaco.

Nuovamente nelle sue mani apparvero secchio e scopa.

Dopo aver salvato Alun dal mestiere di sguattero, la compagnia proseguì per il corridoio.

” Ehi ma Dago dov’è?” si chiese Arkain

Qualcuno giurò di aver sentito “in bocca al drago!” ma nessunò commentò

“Beh era alle mie spalle poco fa…” Rendar era certo di ciò che diceva (Loki comunque provò lo stesso il percepire inganni); tornati indietro, trovarono il compagno smarrito.

Era entrato in quel curioso stato criogenico che li affligeva ogni settimana.

“Secondo la mia clessidra è in anticipo di diversi granelli…”

” Bah sarà il fuso orario tra Piani…”

Ognuno disse: “La sua!” e dopo essersi presi a sberle rientrarono nel corridoio.

Giunti innanzi ad una porta di dubbia provenienza, il gruppo entrò in una stanza con un ottimo odorino di pranzo in tavola.

Rendar e Loki, scordandosi del luogo malvagio, si fiondarono al tavolo con tanto di bavaglino legato al collo; erano già pronti ad un simposio con argomento la pietra filosofale da inserire nel loro trattato come loro personale creazione.

Purtroppo il perfido cuoco pancione li disilluse; l’uomo infatti oltre ad essere “Un ignorante abissale poiché TUTTI conoscono il nome di Cuthbert” (commento edito Loki-Arkain) era anche alquanto tontolone…

Adam assaporò quello splendido odore, schivando i fulmini lanciati dagli occhi del monaco, e chiese:” Cosa c’è da mangiare?”

” Per voi niente!” Rispose l’uomo burbero

” Perché il cuoco non va bene?” Commentò Rendar osservando le gambe pienotte.

Usciti dalla cucina, la compagnia entrò in una stanza col soffitto a volta….

Si…..a volta no; ” Intermittenza?” chiese il chierico, “No incomprensione” rispose Alun imbarazzato.

Varcarono successivamente la soglia di una stanza ordinata molto pulita.

Era l’Hotel Royal dei Secondi in carica.

“Wow che lusso c’è anche la Yakuzi!” osservò Loki

” Si me l’ha regalata un mago che ha fatto Muro di fuoco permanente dentro un blocco di ghiaccio magico….forte eh?” puntualizzò l’ospite della stanza.

.

..

….

“Ci hai visti eh?” chiese Adam

“uh uh…se volete faccio finta di niente…” rispose il Secondo di Herdrack

“Allora la rifacciamo?”

“No dai va bene così facciamo finta che ho anche allontanato il G.F. prima ok?”

Conclusi i problemi di copione e sceneggiatura i nostri continuarono la scena:

“Chi sei tu essere malv…no in effetti non è malvagio…” Loki ci rimase di sasso

“Pentiti…in genere si chiamano così” spiegò l’ex chierico

L’uomo era in possesso di alcune….abbastanza….numerevoli….parecchie….troppe informazioni.

Erano talmente tante che Loki arrivato a metà stava già dormendo della grossa.

Neanche le mollette salvarono Adam dalle braccia di Morfeo costringendoli a fermarsi lì.

L’unico che resisteva stoicamente era Gennaro che continuò a restare sveglio.

Poi l’uomo disse:” Ah mi sono dimenticato! Ti ho mai raccontato di quando abbiamo organizzato il torneo di gara di biglie sulla sabbia contro i duemila monaci di Cuthbert che ci affrontarono ad uno ad uno? Beh comunque il primo si chiamava Toya, il secondo….” ZZZZZZZZZZ

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