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Il potere dell’infamia e la sfortuna di richiamarsi Dayak….

Se qualcuno vi dice che può essere di cattivo gusto rifarsi il personaggio uguale al precedente, voi potete rispondergli che quello sia un personaggio caratteristico, che furono una serie di eventi casuali e incontrollati la causa della prematura dipartita, ma quando il gruppo contiene un halfling squilibrato e mentalmente dissociato tutto può succedere…

Ci trovavamo sul piano di Ravenfolt, su ordine del nostro sire Vampiro, per catturare e portare nel nostro piano d’esistenza un licantropo che sarebbe stato usato come “arma” in una presunta guerra.

Il nostro signore fu molto vago nel darci informazioni sulla suddetta creatura, i pochi dati in nostro possesso erano che si faceva chiamare con diversi nomi ma l’appellativo più in voga era “la bestia”.

Fu così che dopo molte peripezie arrivammo nella contea in cui per una strana coincidenza “la bestia” sarebbe dovuta recarsi…

Il compito di trascinare il licantropo con noi si dimostrò subito improponibile dato che nel ridente paesino una buona parte della popolazione era composta da mannari…

Quando le cose non potevano andare peggio un barbaro proveniente dal nostro stesso piano si mise sulla nostre tracce, scoprimmo che il tizio cercava il nostro bardo, per riportarlo da sua madre, e dopo avergli spiegato che avevamo una difficile missione da compiere lui ci fece notare un vitale particolare “non vi conviene rimanere qui se come vi muovete qualsiasi cosa vi attacca, cercate invece una scappatoia sul nostro piano per ribellarvi al vostro signore, in modo tale da non essere usati come schiavi” (il termine esatto è “le prostitute dei non-morti”).

Le parole del barbaro avevano un senso, quindi decidemmo di fuggire attraverso il portale che aveva condotto il barbaro a Ravenfolt e in seguito di andare ad affrontare i non-morti.

Sulla strada una ventina di lupi ci vollero impedire la fuga non ci sembrò uno scontro difficile, ingaggiammo una discreta battagli con le bestiole: Dayak “sul primo lupo che mi attacca provo la nuova che il ladro mi ha regalato” (la spada era stata comprata poco prima dall’armaiolo del posto e sapevamo che era magica, ma non ne conoscevamo il potere)…

DM “Vedi che le ferite inferte al lupo vengono rimarginate e che inizia a mutarsi…”

Scoprimmo che la spada rendeva licantropi brutta storia: Dayak “OK rinfodero la spada e lo prendo a martellate” il combattimento fu breve ma il nostro mezzorco fu ferito dall’immonda bestia, a quel punto il DM vide nei miei occhi il solito luccichio sadico accendersi, fonte di oscuri presagi.

Finito lo scontro raggiungemmo il portale del barbaro e ci gettammo subito dentro DM “fatemi tutti un test sulla tempra, solo Dayak e la guerriera lo fallirono svenendo, ma lei non rientrava nel mio insano piano.

Jiba “Dayak per favore puoi uscire dalla stanza che devo chiedere al DM una cosa” Dayak “Vabbè fa presto” non presagendo l’oscura minaccia, Jiba “Ragazzi (DM compreso) noi perché eravamo a Ravenfolt?” “Per prendere il licantropo” risposero in coro, Jiba “Bé noi abbiamo riportato un licantropo anche se mezzorco!” fu la mia sparata con un sorriso diabolico stampato in faccia di fronte all’esterrefatto gruppo.

Il bardo e il ladro spogliarono il povero Dayak dell’armatura e lo legarono, il DM in un mix di sorpresa e d’ammirazione per la genialata che mi venne in mente disse ha Dayak ignaro, che al suo risveglio si sentiva più leggero, che si trovava legato e che di fronte a lui il gruppo aveva uno strano sorrisetto.

Dayak non obbiettò più di tanto, dato che il ladro gli aveva detto che queste misure erano del tutto precauzionali nel caso si fosse trasformato lui stesso in un licantropo, però, il panico e lo stupore si dipinsero sul suo volto quando, mi vide con la “spada mannara” sopraccitata e dopo averlo colpito, aprire il portale che conduceva alla cripta del vampiro.

“Bastardi non vorrete mica…” furono le sue ultime parole mentre si trasformava in un grande lupo,

ad attenderci nella fu cripta ci fu il servitore Wrait che dopo aver fallito in modo eclatante la prova di percepire inganni si prese il lupo, la spada e ci diede una cospicua ricompensa.

Tecnicamente Dayak non è morto, ma la frase “rimarrà sempre nei nostri cuori” non lo ha confortato mentre tirava i dati per la nuova scheda…

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